VERITA' E FALSITA' NELLE APPARIZIONI MARIANE E ARTICOLI SULLA BEATA VERGINE MARIA.

mercoledì 6 maggio 2009

MARIJA, VLASIC E I FALSI MESSAGGI (in appendice: "Questione Vlašić: risposta a padre Livio Fanzaga")



Foto:padre Tomislav Vlašić

MARIJA, VLASIC E I FALSI MESSAGGI (in appendice: "Questione Vlašić: risposta a padre Livio Fanzaga")

Marija Pavlović, ventiduenne, e padre Tomislav Vlašić , all'epoca dei fatti raccontati in questa pagina


Non è un’illazione né, tanto meno, un’insinuazione, bensì un dato di fatto: una delle veggenti di Medjugorje, Marija Pavlović, ha una volta ammesso, per iscritto e nei termini che ora vedremo, di aver lasciato che il suo direttore spirituale attribuisse alla Madonna dei falsi messaggi, ricevuti proprio tramite lei.

Per raccontare compiutamente questa vicenda è necessario premettere che ai sei veggenti “di prima generazione” si era aggiunta, nel dicembre 1982, Jelena Vasilj, di 10 anni, che asseriva di avere delle locuzioni interiori, delle "comunicazioni", da parte della Madonna e, più raramente, delle vere e proprie apparizioni.

Un altro personaggio che deve essere ora introdotto è, appunto, colui che fu il primo direttore spirituale dei veggenti, il francescano Tomislav Vlašić.

Ecco ciò che accadde: il 25 marzo 1988 Vlašić scrisse una lunga lettera aperta con cui rendeva nota la fondazione di una nuova comunità religiosa da lui diretta e, a suo dire, richiesta espressamente dalla Madonna [Cfr. Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pp.28-29]

Tale lettera, il mese successivo, fu pubblicata a Milano (in un opuscoletto di 17 pagine intitolato Una chiamata nell'anno mariano) per iniziativa della suddetta comunità, che aveva assunto il nome Kraljice Mira, potpuno tvoji, po Mariji k Isusu ("Regina della pace, siamo completamente tuoi; a Gesù attraverso Maria") e aveva preso sede in viale Mentana 45, a Parma.
La stampa e la diffusione dell'opuscoletto,“in tutte le principali lingue” [Una chiamata nell'anno mariano, p.1], fu affidata all' “Associazione Amici di Medjugorje” con sede, ora come allora, in Via Nirone 9, a Milano (all'epoca presieduta dalla sig.ra Angela Pecorari Piazza).

Nella pubblicazione in questione Vlašić, ripercorrendo il cammino della nascita di quella comunità, scrive:

La veggente di Medjugorje Jelena Vasilj, che ha visioni e locuzioni interiori, è venuta da me il 28 maggio 1983, e mi ha chiesto di presenziare all'apparizione della Madre di Dio, che lei avrebbe avuto in casa sua. Mi disse che la Madonna desiderava confidarmi qualcosa.
Ho assistito all'apparizione. La Madonna, attraverso la veggente, mi ha rivolto la parola: mi ha chiesto di riunire un gruppo di preghiera composto perlopiù da giovani che fossero pronti a consacrarsi totalmente a Lei, e chiese a me come sacerdote di indirizzare il gruppo sul cammino.
Prima che il gruppo cominciasse ad avere incontri regolari, Marija Pavlović, una dei sei veggenti a cui la Madonna appare dal 1981, ha desiderato verificare se questo era veramente un progetto della Madonna, e durante un'apparizione ha domandato chiarimenti alla Madonna. Ha ricevuto una risposta positiva: la Madonna ha detto che quello era un suo progetto, e ha raccomandato ai sei veggenti, secondo le loro possibilità, di partecipare al gruppo di preghiera. Da allora Marija è membro di tale gruppo. [Una chiamata nell'anno mariano, pp. 3-4]

In seguito, direttamente Gesù e la Madonna avrebbero chiesto allo stesso francescano e ai veggenti (e più tardi ad una conoscente tedesca di Vlašić, di nome Agnes Heupel) di trasformare il gruppo di preghiera in una vera e propria comunità religiosa:

A partire dall'autunno 1985 nostro Signore e la nostra Madre Celeste mi hanno parlato nel cuore in modo speciale. Mi hanno dato anche messaggi particolari attraverso alcuni veggenti Mi hanno chiesto totale rinunzia e pronta disposizione per il loro piano.
[...]
Il 7 dicembre 1986, mentre pregavamo insieme il rosario meditando i misteri gaudiosi, Gesù ha dato ad Agnes un messaggio, in cui annunziava la nascita di una nuova comunità in cui noi dobbiamo offrirci entrambi a Dio, come Chiara e Francesco. [Una chiamata nell'anno mariano, pp. 4-5]

E arriviamo al punto decisivo:

Ho chiesto anche una conferma esterna. Fra le altre cose ho posto una domanda alla Madonna tramite Marija Pavlović. Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: "Questo e un piano di Dio." [Una chiamata nell'anno mariano, p. 6]

La comunità di Vlašić fu quindi aperta e si insediò, come detto, a Parma.
Vi entrò la stessa Marija, che il 21 aprile 1988 scrisse e firmò una dichiarazione (pubblicata nello stesso opuscoletto Una chiamata nell'anno mariano).
In essa la veggente afferma testualmente quanto segue, facendo espresso riferimento alla lettera aperta di padre Tomislav Vlašić:

Sento il bisogno di dire anch'io alcune parole riguardo a questa informazione che ha scritto Padre Tomislav (Marija quindi conosce il testo scritto da Vlašić, n.d.a.)
[...]
Fin dalla sua costituzione mi sono inserita nel gruppo di preghiera, che la Madonna ha guidato attraverso Jelena Vasilj e Padre Tomislav Vlašić.
[...]
Ho visto che i messaggi che giungevano attraverso Jelena chiarivano e completavano i messaggi che la Madonna dava a me.
All'inizio di quest'anno mi sono ritirata nel silenzio con alcune persone di quel gruppo di preghiera. Un giorno, qualche tempo prima della partenza, prima dell'apparizione abbiamo pregato la Madonna di darci la luce per poter comprendere il programma che Lei aveva dato attraverso Agnes Heupel e Padre Tomislav Vlašić.
La Madonna è venuta, era contenta. Ha pregato su tutti noi e ha detto: "Cari figli, vi do un dono speciale, il dono della libertà, affinché possiate decidervi per Dio. Io benedico la libera decisione di ciascuno di voi". Così mi fu chiaro che potevo decidermi per questa strada, dal momento che attendevo l'occasione per potermi ritirare in silenzio e preghiera.
Come vedete, la Madonna ha dato un programma per la Comunità "Regina della Pace, completamente tuoi, per Maria a Gesù", e conduce questa Comunità attraverso Padre Tomislav e Agnes, attraverso la quale giungono i messaggi per la Comunità.
Sono nella Comunità da più di un mese e mezzo… [Una chiamata nell'anno mariano, pp. 15-16]

In sostanza, Marija non smentisce la veridicità della lettera aperta scritta da Vlašić (contenente, lo si è visto, l'esplicita approvazione della nascita della Comunità da parte della Madonna: Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: "Questo e un piano di Dio").

All’inizio del successivo mese di luglio, una giornalista statunitense, Suzanne Rini, inviata dal periodico cattolico Fidelity, giunge in Italia e chiede conto a padre Vlašić di una scabrosa vicenda che lo riguarderebbe (la nascita, undici anni prima, del figlio di suor Rufina: si veda in proposito, in questo stesso sito, la pagina "E la Gospa disse: Ringraziate tanto padre Tomislav: vi guida così bene!"). Il francescano si dichiara estraneo ai fatti.
Comunque stiano le cose, pochi giorni dopo, esattamente l'11 luglio 1988, si verifica qualcosa di inatteso: Marija (forse temendo di essersi compromessa attribuendo l'appoggio della Madonna ad un frate coinvolto in uno scandalo?) scrive, in lingua croata e in italiano, un nuovo, clamoroso, comunicato.

Di questo comunicato non c'è in genere traccia nelle pubblicazioni a favore di Medjugorje (Laurentin, che curava un aggiornamento annuale sugli eventi legati a queste "apparizioni", ne parlò in Dernières Nouvelles n. 8, 1989; tuttavia eliminò ogni riferimento ad esso nella sua opera principale e più diffusa, La Vergine appare a Medjugorje?, la cui edizione definitiva risale al 1991).

Il comunicato di Marija è però stato integralmente riportato in una pubblicazione della Curia di Mostar: Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pp. 30-32.
Eccolo, in traduzione:


Sento il dovere morale di fare le seguenti dichiarazioni davanti a Dio, la Madonna e la Chiesa di Gesù Cristo:

Dal libretto "Una chiamata nell’anno mariano" e dalla testimonianza che porta la mia firma, si ricava che io abbia riportato una risposta della Madonna a una domanda di fra Tomislav Vlašić. Tale risposta sarebbe:"Questo è il piano di Dio", cioè conseguentemente io, da parte della Madonna, avrei dato la conferma a fra Tomislav Vlašić e il permesso esplicito per questa Opera e per il programma iniziato in Italia con il gruppo di preghiera di Medjugorje.

Adesso dichiaro di non aver mai chiesto alla Madonna nessuna conferma per questa Opera iniziata da fra Tomislav V. e Agnes Heupel. Non ho mai esplicitamente chiesto alla Madonna, riguardo a me, se devo prendere parte a questa Opera e non ho mai ricevuto dalla Madonna nessuna approvazione riguardante il gruppo, salvo il fatto che ciascuno di noi doveva essere libero di fare una scelta per la propria vita.

Dal libretto e dalla testimonianza che porta la mia firma segue che la Madonna mi abbia mostrato che la comunità e il programma di fra Tomislav V. e Agnese Heupel sono la via di Dio per me e per gli altri. Adesso ripeto di non aver mai dalla Madonna ricevuto né dato a fra Tomislav, né a qualsiasi altra persona, una tale conferma e approvazione da parte della Madonna.

La mia prima testimonianza, pubblicata in lingua croata e italiana, non corrisponde alla verità. Personalmente non avevo alcun desiderio di rilasciare alcuna dichiarazione scritta. Fra Tomislav V. mi ha consigliato, insistendo parecchie volte, di scrivere, in qualità di veggente, una testimonianza aspettata dal mondo.

Devo dichiarare anche, che il contenuto della lettera così come è presentato e la mia firma pongono alcune domande. Per adesso, a tutte le domande io posso dare questa unica risposta, che sto per dare, io ripeto, davanti a Dio, alla Madonna e davanti alla Chiesa di Gesù Cristo: "Tutto ciò che può essere inteso quale risposta e una conferma esplicita di questa Opera di fra Tomislav V. E Agnes Heupel, da parte della Madonna attraverso me, assolutamente non corrisponde alla verità e ugualmente non corrisponde alla verità l’idea che io abbia avuto desiderio spontaneo di scrivere quella testimonianza".

Quale dovere morale ritengo le dichiarazioni seguenti, davanti a Dio, alla Madonna e davanti alla Chiesa:
Dopo sette anni di apparizioni quotidiane, dopo l’esperienza più intima che ho delle tenerezze e della prudenza della Madonna, dopo tutto quello di cui mi ricordo dei consigli della Madonna e della risposta della Madonna alle mie domande personali, posso dichiarare che non regge l’idea che il piano Celeste e il messaggio globale della Madonna a Medjugorje abbiano per me, come sacra conseguenza e processo desiderato della Madonna, questa Opera e il programma iniziato in Italia da parte di fra Tomislav V. e Agnes Heupel.
E' necessario aggiungere a questa dichiarazione che le apparizioni quotidiane continuano.

Firmo questa dichiarazione davanti al Santissimo Sacramento e la destino a tutti quelli che sono di cuore legati alla “Opera” della Madonna di Medjugorje.


11/7/1988 Marija Pavlović

Ed ecco la seconda facciata della lettera, contenente la firma autografa di Marija Pavlović:


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APPENDICE:

QUESTIONE VLASIC: RISPOSTA A PADRE LIVIO FANZAGA (8/9/2008)

L' 8 settembre 2008, a seguito della diffusione della notizia dei severissimi provvedimenti punitivi adottati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nei confronti di padre Tomislav Vlašić, Radio Maria ha pubblicato sul suo sito la lettera di Marija di cui abbiamo trattato in chiusura dell'articolo presente in questa pagina.

Si tratta di un documento molto raro, di cui fin ora, negli ambienti medjugoriani, non si era praticamente mai parlato.
Marija, che all’epoca dei fatti, già dal febbraio 1988, viveva in Italia, a Parma, nella sede della Comunità, pubblicò (lo si è accennato nell'articolo) due versioni della lettera di luglio (così come aveva fatto con la precedente testimonianza di aprile): una in italiano (che è quella ora resa nota da Radio Maria) ed un’altra in croato (che è quella a cui mi ero precedentemente rifatto io).

Le due versioni sono decisamente sovrapponibili, tuttavia, ora che finalmente, dopo vent’anni, è venuta fuori la versione italiana autografa, mi sembra più che giusto utilizzare quella.

E così farò.

Padre Livio Fanzaga, nel documento diffuso l'8 settembre 2008, a corredo della lettera di Marija, afferma quanto segue:

“Nella primavera del 1988 P. Tomislav Vlasic, in una lettera pubblica indirizzata al mondo intero, affermava che la comunità da lui fondata con Agnes Heupel era stata voluta dalla Regina della pace e a questo riguardo chiamava in causa delle affermazioni della veggente Maria Pavlovic. Quest’ultima smentiva recisamente con una dichiarazione pubblica, inviata alla Congregazione della Dottrina della fede e affermava che non vi era nessun legame fra la Comunità di Padre Tomislav Vlasic e le apparizioni di Medjugorje. Il subdolo tentativo di accreditare con l’autorità della Madonna la suddetta comunità veniva così stroncato, anche se verrà reiterato negli anni successivi.”

Al contrario, è sufficiente leggere la lettera (e non limitarsi, come molti fanno, al commento di padre Livio) per rendersi conto che essa costituisce innanzi tutto una gravissima ammissione di responsabilità da parte della stessa Marija, che confessa di aver lasciato che Vlašić strumentalizzasse lei e la Madonna.

Come fa padre Livio a scrivere "che non vi era nessun legame fra la Comunità di Padre Tomislav Vlasic e le apparizioni di Medjugorje", quando in quella stessa lettera Marija ammette che, proprio in quanto "veggente" di Medjugorje, lei ha firmato quella falsa dichiarazione, dietro richiesta di Vlašić?
Stupefacenti anche queste altre parole di padre Livio:"il subdolo tentativo di accreditare con l’autorità della Madonna la suddetta comunità veniva così stroncato". Come si fa a presentare la vicenda in questi termini, quando, in quel "subdolo tentativo", Marija è stata fondamentale e cosciente complice, rea confessa?

Marija esordisce così:

“Dai testi Una chiamata nell’anno mariano e dalla testimonianza che porta la mia firma (sottolineatura mia, n.d.a.), appare che io avrei portato come risposta della Madonna a una domanda di Padre Tomislav: Questo è un piano di Dio”

Pertanto la veggente ammette di aver firmato una testimonianza che avallava un falso messaggio della Madonna

Lo ribadisce al paragrafo 3:

“Dai testi e dalla testimonianza che porta la mia firma (sottolineatura mia, n.d.a.), appare che la Madonna mi avrebbe mostrato che la comunità ed il programma di P. Tomislav ed Agnes Heupel erano la strada di Dio per me e per gli altri”

Al paragrafo 4 conferma per l’ennesima volta:

“La testimonianza tale quale è pubblicata in italiano non corrisponde alla verità a proposito della prima iniziativa”
( si badi bene che Marija non sta facendo una distinzione tra il contenuto della testimonianza in italiano e quello della testimonianza in croato. Semplicemente, nella versione italiana di questa lettera, sta facendo un esplicito riferimento alla testimonianza redatta nella medesima lingua, mentre, nella versione croata di questa stessa lettera, specifica che la “non corrispondenza alla verità” riguarda sia la testimonianza in italiano che in croato: Moje prvo svjedočanstvo, takvo kakvo je objavljeno na hrvatskom i talijanskom jeziku, ne odgovara istinisi [Cfr. "Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju" (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pag. 30].

E non è che Vlašić le avesse messo una pistola alla tempia per costringerla a firmare. Semplicemente, prosegue Marija:

"Padre Tomislav mi ha suggerito con insistenza di scrivere come veggente una testimonianza che il mondo aspettava."

E’ anche il caso di evidenziare qui un’aggravante: come abbiamo visto, la testimonianza falsa era stata firmata da Marija il 21 aprile 1988 e allora, poiché la lettera risale all’ 11 luglio, la “veggente” è stata complice, rea confessa, di Vlašić, per circa tre mesi.

Nel paragrafo 5 Marija esprime la consapevolezza delle ombre che questa vicenda getta su di lei e scrive:

“Devo anche dichiarare che la redazione come è presentata e la mia firma suscitano alcune domande”

Bene, che giustificazione dà?
Nessuna, non trova assolutamente nessuna giustificazione, tanto da proseguire così:

“Io per il momento posso dare a tutte le domande possibili questa unica risposta, che do, lo ripeto, davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo: "Tutto quello che può essere pecepito come conferma e approvazione esplicita dell'Opera di P. Tomislav e Agnes Heupel da parte della Madonna tramite me è assolutamente estraneo alla verità, ed è estraneo alla verità il pensiero che io abbia avuto il desiderio spontaneo di scrivere quella testimonianza."

In sostanza ribadisce semplicemente la falsità del messaggio e la propria connivenza, senza fornire alcuna spiegazione.

E qui termina la mia analisi della lettera.

Aggiungo solo il commento della Curia di Mostar a questa vicenda, tratto dal numero 8-9 (agosto-settembre) del 2008 di Crkva na kamenu, bollettino pastorale della diocesi, in cui si legge:

"L' affermazione di fra Tomislav e la “testimonianza” di Marija sono state radicalmente smentite nella sua dichiarazione scritta di proprio pugno, l’11 luglio 1988, “davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo”: "Tutto ciò che può essere compreso come conferma e diretta approvazione di quest'Opera di fra Tomislav e Agnes Heupel, da parte della Madonna, tramite me assolutamente non corrisponde alla verità, come anche non è vero che io abbia avuto l'idea di aver spontaneamente desiderio di scrivere questa testimonianza,” così Marija.
Sappiamo che nessuna bugia corrisponde alla verità e da quanto esposto vediamo che le menzogne notorie a Medjugorje sono state attribuite anche alla Madonna.
[Crkva na Kamenu, 8-9, 2008, p. 28; si veda anche la versione pubblicata online]


A margine di questa disamina, si può notare che Padre Livio, nel suo documento, aggiunge: “Non corrisponde alla realtà la presuntuosa definizione che lui (Vlašić) dà di se stesso di “guida spirituale dei veggenti”.

Non è una questione particolarmente importante, ma, in realtà, oltre alle dichiarazioni di Vlašić, ci sarebbero testimonianze contrarie alle affermazioni di padre Livio.

Padre René Laurentin, che frequentava regolarmente Medjugorje già dal 1983 (e quindi è l'unico degli storiografi di queste "apparizioni" ad aver potuto constatare di persona quale fosse il rapporto tra Vlašić e i ragazzi), in un paragrafo significativamente intitolato “Una nuova guida spirituale”, scrive:

"Fra Tomislav […] si mette in contatto con i veggenti […] Ne diventa il “direttore spirituale” e sarà questo il titolo che manterrà nella parrocchia” [R. Laurentin, Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Queriniana, 1987, p. 90]

Il 30 ottobre 1984 il vescovo di Mostar, Pavao Žanić, emana una relazione denominata La posizione attuale, non ufficiale, della Curia Vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Medjugorje.

In essa, al par. 10, Tomislav Vlašić viene dal suo vescovo esplicitamente "padre spirituale dei «veggenti»".

E poi abbiamo…il messaggio della Madonna, del 28 febbraio 1982: “Potete ringraziare tanto Tomislav, perché vi guida così bene” (E la Gospa disse: Ringraziate tanto padre Tomislav: vi guida così bene! )

E scusate se è poco.


Marco Corvaglia



http://marcocorvaglia.blog.lastampa.it/mcor/il-messaggio-della-madonn.html

Medjugorje, la veggente Marija Pavlovic ha mentito almeno una volta



Foto: la veggente Marija Pavlovic

25 marzo
Medjugorje, la veggente Marija Pavlovic ha mentito almeno una volta

Marija Pavlovic

Pubblicate sul sito di Radio Maria, le lettere autografe e firmate da Marija Pavlovic dimostrano inequivocabilmente ed inconfutabilmente che la sedicente veggente ha mentito almeno una volta attribuendo, sotto pressione di Tomislav Vlasic, alla cosiddetta “Gospa” la benedizione sulla comunità “Regina della Pace” fondata dal francescano, ora sospeso a divinis, e dalla sua ex compagna Agnes Heupel.

Nel goffo tentativo di eliminare ogni legame tra la Pavlovic e Vlasic, Padre Livio Fanzaga ha offerto una preziosa testimonianza che conferma ciò che Marco Corvaglia aveva già pubblicato mesi fa sul suo blog.


Le lettere (una autografa, l’altra scritta a macchina) fanno riferimento alle dichiarazioni che lei stessa rilasciò sull’opuscolo Una chiamata nell’anno mariano, nelle quali - riferendosi alla lettera aperta di Tomislav Vlasic in cui scriveva “ho posto una domanda alla Madonna tramite Marija Pavlović. Marija ha portato la risposta della Madonna dell’8 marzo 1987: “Questo e un piano di Dio,” - la sedicente veggente affermava:

“Sento il bisogno di dire anch’io alcune parole riguardo a questa informazione che ha scritto Padre Tomislav

[...]

Fin dalla sua costituzione mi sono inserita nel gruppo di preghiera, che la Madonna ha guidato attraverso Jelena Vasilj e Padre Tomislav Vlašić.

[...]

Ho visto che i messaggi che giungevano attraverso Jelena chiarivano e completavano i messaggi che la Madonna dava a me.
All’inizio di quest’anno mi sono ritirata nel silenzio con alcune persone di quel gruppo di preghiera. Un giorno, qualche tempo prima della partenza, prima dell’apparizione abbiamo pregato la Madonna di darci la luce per poter comprendere il programma che Lei aveva dato attraverso Agnes Heupel e Padre Tomislav Vlašić.
La Madonna è venuta, era contenta. Ha pregato su tutti noi e ha detto: “Cari figli, vi do un dono speciale, il dono della libertà, affinché possiate decidervi per Dio. Io benedico la libera decisione di ciascuno di voi”. Così mi fu chiaro che potevo decidermi per questa strada, dal momento che attendevo l’occasione per potermi ritirare in silenzio e preghiera.
Come vedete, la Madonna ha dato un programma per la Comunità “Regina della Pace, completamente tuoi, per Maria a Gesù”, e conduce questa Comunità attraverso Padre Tomislav e Agnes, attraverso la quale giungono i messaggi per la Comunità.
Sono nella Comunità da più di un mese e mezzo…”

[Una chiamata nell'anno mariano, pp. 15-16]


Nel Luglio del 1988, però, la stessa Pavlovic ritratta le sue stesse parole in un comunicato divulgato da una pubblicazione della curia di Mostar.















Dalla lettera si evince che le false dichiarazioni, pubblicate sull’opuscolo “Una chiamata nell’anno mariano” e firmate dalla Pavlovic stessa, non furono fatte spontaneamente dalla presunta veggente, ma, come lei afferma nella lettera, sono state frutto delle insistenti pressioni del frate Tomislav Vlasic.


Padre Livio

Alla radio, abbiamo ascoltato un Padre Livio diverso dal solito: triste, impacciato, evidentemente imbarazzato nel dover trattare un argomento che tanto scalpore ha destato in questi giorni tra credenti e non.

Nel vano tentativo di allontanare l’ombra di Vlasic dal fenomeno Medjugorje, il Fanzaga ha sostenuto a più riprese che egli non era il direttore spirituale dei presunti veggenti, forse in buona fede, forse no.

E’ strano, infatti, che un profondo conoscitore del “fenomeno Medjugorje” abbia dimenticato che la stessa “Gospa”, nel messaggio del 28 Febbraio 1982 *** avrebbe detto ai 6 ragazzi:

“Ringraziate tanto Tomislav perché vi sta guidando egregiamente. Andate nella pace di Dio, miei angeli!”

Ed è altrettanto strano che abbia dimenticato che René Laurentin, nel paragrafo intitolato “Una nuova guida spirituale” del suo libro Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, abbia scritto: “Fra Tomislav […] si mette in contatto con i veggenti […] Ne diventa il “direttore spirituale” e sarà questo il titolo che manterrà nella parrocchia.”

Ancora più strano è il fatto che Padre Livio si sia dimenticato di ricordare che Marija Pavlovic abbia fatto parte della comunità di Vlasic…

*** Aggiornamento:

Il link ai messaggi del 1982 precedentemente presentato, è stato epurato di quello del 28 Febbraio, che fino a questa mattina era presente.

L’attuale link, punta al sito Medjugorje.eu che contiene una trascrizione del libro “Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi. Urgenza del ritorno a Dio” di René Laurentin, noto Medjugorista da sempre favorevole alla “Gospa”. Di seguito una copia in PDF della pagina originale e uno screenshot con il messaggio cancellato in queste ultime ore.

PDF - I messaggi di Medjugorje - 1982



Altri siti con il messaggio:

Medjugorje.org

Medjugorje.eu - Messaggi dal libro di René Laurentin (da sempre pro-Medjugorje) “Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi.Urgenza del ritorno a Dio”

DAL SITO:

http://abateoimpertinente.wordpress.com/2008/09/09/medjugorje-la-veggente-marija-pavlovic-ha-mentito-almeno-una-volta/



http://gioidi79.spaces.live.com/blog/cns!4F5C16173653E28A!4263.entry

Le gravi sanzioni canoniche contro p. Tomislav Vlašic, “direttore spirituale” dei veggenti

Le gravi sanzioni canoniche contro p. Tomislav Vlašic, “direttore spirituale” dei veggenti


“Severe misure precauzionali e disciplinari” nei confronti di p. Tomislav Vlašic, il francescano cosiddetto “direttore spirituale” dei veggenti di Medjugorje: le ha annunciate con un documento ufficiale del 30 maggio scorso la Congregazione per la Dottrina della Fede al vescovo di Mostar, mons. Ratko Peric, affinché questi informasse la comunità “per il bene dei fedeli”.

I reati contestati al religioso, che è sotto inchiesta dal 25 gennaio scorso, ma che in questi mesi non ha voluto collaborare con gli inquirenti (ed ha continuato nella sua fervente attività di dar vita a comunità e chiese attorno a Medjugorje) sono diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, misticismo sospetto, disobbedienza verso ordini emanati legittimamente, atti contra sextum (contro il sesto comandamento, quindi di natura sessuale) aggravati da motivazioni mistiche.

P. Vlašic, che ora è confinato in Italia ospite in un monastero francescano, ha avuto l’obbligo di tagliare ogni contatto con la comunità da lui fondata, “Regina della Pace – Tutti tuoi, tramite Maria a Gesù”, o con i suoi avvocati; non potrà più apparire in pubblico, predicare o confessare, e dovrà pronunciare una solenne professione di fede cattolica, pena la scomunica per eresia e scisma.

Una biografia intrecciata con Medjugorje

Vlašic è una figura di primo piano nel fenomeno delle presunte apparizioni, iniziate nel 1981. Ne ricostruisce la storia il blog di Marco Corvaglia, studioso leccese autore del libro Medjugorje è tutto falso (Anteprima Edizioni, 2007). Sacerdote carismatico - si legge nel blog www.marcocorvaglia.blog.lastampa.it - Vlašic a maggio del 1981 aveva partecipato ad un congresso del Movimento carismatico, chiedendo di pregare per la guarigione della Chiesa in Jugoslavia. Dopo qualche settimana, ecco le prime apparizioni ai sei ragazzi, in seguito alle quali Vlašic si stabilisce come viceparroco a Medjugorje (dal 1981 al 1984), senza informarne il vescovo, e cominciando ad accompagnare i veggenti come loro “direttore spirituale”. Il ruolo del francescano appare incontestabile: persino il mariologo p. René Laurentin, che già dal 1983 frequentava Medjugorje, nella sua ricostruzione degli eventi fatta nel libro Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje (Queriniana, 1987) dichiara che p. Tomislav, dopo essersi messo in contatto con i veggenti, “ne diventa il ‘direttore spirituale’ e sarà questo il titolo che manterrà nella parrocchia”. Più avanti, ne Il segreto di Maria e l’avvenire (Edizioni Segno, 1996) conferma, in un capitolo intitolato “Le prime guide di Medjugorje” (p. 37), che Tomislav Vlašic “segnò la grande epoca di Medjugorje”. D’altronde lo stesso Vlašic, in una lettera a Giovanni Paolo II del 1984, si definì come “colui che, attraverso la divina provvidenza, guida i veggenti di Medjugorje”.

Nulla di nuovo sotto il sole

Le pesanti accuse mosse dalla Congregazione per la Dottrina della Fede al francescano esprimono, nella sostanza, quanto già affermato nel corso degli anni dalla gerarchia locale, che aveva fin da subito diffidato del personaggio: il 30 ottobre 1984, l’allora vescovo di Mostar, mons. Pavao Žanic, emanò un documento intitolato “La posizione attuale, non ufficiale, della Curia Vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Medjugorje”, in cui il francescano veniva definito “mistificatore e mago carismatico”. Per Zanic, d’altronde, da sempre contrario al business di Medjugorje, i giovani veggenti erano impostori o persone plagiate, e le apparizioni null’altro che allucinazioni, un falso. Secondo lui erano stati i francescani, che avevano eretto il santuario, ad istruire i ragazzi perché, aveva spiegato, si trovavano in una situazione di conflitto con il vescovo per una annosa questione di distribuzione delle parrocchie.

Nel 1997, il nuovo vescovo mons. Peric privò Vlašic della facoltà di confessare nel territorio delle diocesi di Mostar-Dubno e di Trebinje-Mrkan.

Nel 1984, infatti, era venuta alla luce la vicenda, risalente al 1976, di una suora croata, Manda Kozul, o suor Rufina, che viveva a Zagabria, in una comunità religiosa “mista” in cui all’epoca viveva anche Vlašic. La suora era incinta e si era trasferita in Germania per evitare lo scandalo, divenendo la governante di un anziano signore. Nel 1984, il vescovo di Mostar ricevette una lettera della donna, che indicava in Vlašic il padre del bambino. Mons. Zanic si recò personalmente dalla donna, che negò di aver scritto la lettera, ma il datore di lavoro presentò prove inoppugnabili. L’anziano signore, infatti, inoltrò il carteggio rinvenuto nella sua casa tra la donna e Vlašic al card. Ratzinger, che conosceva di persona, il quale a sua volta lo inoltrò a mons. Zanic. Quest’ultimo convocò Vlašic il 12 dicembre 1985, in presenza del provinciale francescano. Il prete si difese così: “La Vergine e la verità basteranno a difendermi”. Qualche stralcio del carteggio, riporta Corvaglia, apparve nel volume Medjugorje: the untold story, del giornalista E. Michael Jones, direttore del periodico cattolico statunitense Fidelity: “Riguardo al padre del bambino - scriveva Vlašic alla suora-madre - nessuno ti può costringere a dire il suo nome. Io penso sia meglio dire che tu hai incontrato qualcuno di passaggio che ti ha dato un falso nome e ha detto di volerti sposare. Poi se n’è andato e non si è più fatto sentire e tu eri incinta”. “Se tu lo dici anche ad una sola persona, anche se fosse tua madre o tua sorella - scriveva nei giorni in cui il bambino stava per nascere - l’hai detto a tutto il mondo. E non ne ricevi nessun guadagno, solo problemi. Ma otterrai la benedizione di Dio se mantieni il segreto, perché salvi molte sorelle e fratelli ed il mondo in questi tempi difficili. Sarai davvero come Maria, che accettò il suo personale destino e andò con il suo bambino ovunque dovette, assistita dalla Provvidenza, e il bambino, nonostante le tribolazioni che lei patì, divenne l’origine della massima gloria”. E lei, più realista, gli rispondeva: “Non è facile per me sopportare tutto ciò. Mi dici di essere come Maria, ma devo dirti che lei aveva Giuseppe con sé in una terra straniera”. Fu dopo l’emergere di questa vicenda che Vlašic “fuggì” in Italia, dove si dedicò alla fondazione della comunità “Regina della Pace”.

Altra vicenda inquietante è quella che ha per protagonista una stretta collaboratrice di Vlašic in Italia, Stefania Caterina, una sorta di suora laica insieme alla quale il religioso ha tenuto, alla fine degli anni ’90, esercizi spirituali nelle comunità da lui guidate. Si parla di inquietanti esercizi spirituali destinati alla “guarigione delle radici dell’uomo e dell’umanità”, sedute spiritiche in cui venivano evocati “arcidiavoli” ed arcangeli, conversazioni con lo Spirito Santo, Gesù e così via, il tutto impacchettato in una sorta di ideologia New Age (sr. Stefania Caterina ha anche scritto un libro, Oltre la grande barriera (Luci dell’Esodo, 2008), in cui si parla di flotte interplanetarie e ufo). Nel febbraio 2007 il vescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, ha allontanato dalla “filiale” abruzzese della comunità “Regina della Pace”, con un provvedimento disciplinare, padre Vlašic e Stefania Caterina, rigettandone le “rivelazioni”.

“Sponsorizzato” dalla Madonna

Che p. Vlašic abbia cercato in ogni modo di farsi “legittimare” da un’autorità soprannaturale come direttore spirituale dei veggenti, esercitando dunque un pesante condizionamento sui veggenti, emerge anche dai diversi messaggi in cui la Madonna avrebbe fatto fin da subito riferimento a lui.

Risalirebbe al 6 ottobre 1981, ad esempio, secondo i sei veggenti, l’investitura ufficiale del religioso: “Padre Tomislav deve cominciare con il gruppo di preghiera. È necessario. Padre Tomislav deve pregare con fervore” (R. Laurentin, Corpus Chronologique des Messages, Oeil, 1988, pag. 157). “Ringraziate tanto padre Tomislav – avrebbe poi detto il 28 febbraio 1982, secondo quanto si legge sul diario della veggente Vicka Ivankovic – perché vi guida così bene”.

In ogni caso, le dimostrazioni di favore da parte della Madonna nei messaggi delle apparizioni non si contano.

Però poi il meccanismo si inceppa. Nel 1988 Vlašic scrisse una lettera aperta - che poi diventò un opuscolo intitolato Una chiamata nell’anno mariano, pubblicato in diverse lingue - in cui annunciava la fondazione della nuova comunità da lui guidata (“Regina della Pace – Tutti tuoi, tramite Maria a Gesù”, con sede a Parma; chiusa poi dal vescovo di Parma mons. Benito Cocchi, venne riaperta nella forma di associazione privata di fedeli con quattro sedi in Italia). Tale comunità, a suo dire, era voluta espressamente dalla Madonna. Una delle veggenti, infatti, Marija Pavlovic, il 21 aprile 1987 dichiarò – e scrisse nel medesimo opuscolo – che la Madonna, in una delle apparizioni, l’anno precedente, su domanda esplicita aveva confermato che si trattava di un suo progetto: “Questo è un piano di Dio”, avrebbe detto a Marija la Madonna. Poi accadde qualcosa di imprevisto: tre mesi dopo, nel luglio dello stesso anno, il 1987, in seguito, forse, ad una insidiosa intervista a Vlašic in cui gli veniva attribuita una scabrosa vicenda, Marija ritratta tutto in un comunicato in italiano e in croato, integralmente riportato dalla Curia di Mostar. “Dichiaro – vi scrisse tra le altre cose – di non aver mai chiesto alla Madonna nessuna conferma per questa Opera”; “di non aver mai dalla Madonna ricevuto né dato a p. Tomislav né a qualsiasi altra persona, una tale conferma e approvazione da parte della Madonna”; “la mia prima testimonianza - aggiungeva, riferendosi a quanto da lei affermato nell’opuscolo - non corrisponde a verità. Personalmente non avevo alcun desiderio di rilasciare alcuna dichiarazione scritta. p. Tomislav V. mi ha consigliato, insistendo parecchie volte, di scrivere, in qualità di veggente, una testimonianza aspettata dal mondo”.

(ludovica eugenio - www.adista.it)


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Rivelazioni ufologiche di Stefania Caterina

Rivelazioni ufologiche di Stefania Caterina

" Stefania Caterina è nata a Genova il 19 gennaio 1959 da una famiglia cattolica e praticante, dalla quale ha ricevuto una solida educazione cristiana. In gioventù ha fatto parte di diversi movimenti ecclesiali, dedicandosi ad attività di volontariato e all’insegnamento del catechismo. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato per sette anni come funzionario nella Pubblica Amministrazione. "

P.Tomislav Vlasić OFM, già parroco della parrocchia di Medjugorje e assistente spirituale dei veggenti é fondatore assieme alla pseudo-veggente Agnes Heupel della comunità e della fraternità Kraljice Mira, potpuno tvoji, po Mariji k Isusu (Regina della Pace, completamente tuoi per Maria a Gesù ).
" Nel 1994 Stefania Caterina ha deciso di lasciare tutto per consacrarsi totalmente a Dio e alla Sua opera, mettendo a disposizione del Signore i doni ricevuti da Lui» nella suddetta comunità, di cui diventerà, nel 2002, responsabile generale insieme a frà Kreso Busic di tutta la famiglia spirituale.
Il P.Tomislav puntualizza che la percipiente «ha le esperienze straordinarie da quando lei si conosce, da bambina, e pensava che tutti sentissero la voce di Gesù. […] Nel 1997-98, le esperienze diventano forti; il 14 febbraio 1998, con l’offerta della sua vita in sacrificio a Gesù per mezzo di Maria, si è aperto tutto» (fonte : registrazione audio ).
Stefania Caterina dice che tali esperienze «avvengono attraverso locuzioni interiori e visioni, durante le quali mi sono date spiegazioni dal Signore stesso o dai suoi strumenti, primo fra tutti S. Raffaele arcangelo» (Oltre la grande barriera, ed. Luci Dell’Esodo p.16); intervengono pure il Padre, Gesù, lo Spirito Santo, Maria, san Giuseppe, gli apostoli Giovanni e Paolo, gli Arcangeli e «in particolare Michele che si è presentato come il precursore della seconda venuta di Cristo» (registrazione), Lucifero, la piccola defunta Anna, le anime del Purgatorio, «uomini di altri pianeti» (p.16), ecc.; colpisce in questo elenco l’assenza dell’apostolo Pietro. Tutto avviene «senza estasi» (p.16). Ovviamente, la percipiente prende le distanze da qualsiasi forma di medianità o di occultismo per cui «non ho mai evocato anime dei defunti» (p.157), e pure da qualsiasi “gruppo carismatico” (cf. pp.16-17).
Le prime esperienze con gli extraterrestri risalgono al 1984, con «Ashtar Sheran, proveniente dal pianeta Alfa Centauri» (p.117), poi con sua moglie Kalna, con il sacerdote-re Aris e con «diversi fratelli e sorelle di Alfa Centauri» (p.117); ma precisa che non «mi è stato permesso finora di avere incontri fisici con umanità di altri pianeti» (p.117).
La statura della percipiente è tale da costringere lo stesso Lucifero a «svelare il suo volto e la sua azione di fronte a tutto l’universo» (p.81)."

fonte : studio critico del G.R.I.S. a cura di FRANÇOIS DERMINE, OP - VINCENZO ROSSI

Il contesto religioso

La Congregazione per la Dottrina della Fede, con Lettera prot. 144/1985-27164, del 30 maggio 2008, mi ha incaricato, in qualità di Vescovo locale di Mostar-Duvno, di informare la comunità diocesana sullo status canonico di fra Tomislav Vlasic, fondatore dell’aggregazione ”Kraljice mira potpuno Tvoji po Mariji k Isusu”.

Nella Lettera, firmata dal Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, arcivescovo Angelo Amato, sta scritto:
„Nel contesto del fenomeno Medjugorje, questo Dicastero sta trattando il caso del Rev. P. Tomislav Vlasic, OFM, originario di codesta regione e fondatore dell’aggregazione ‘Kraljice Mira, potpuno tvoji po Mariji k Isusu’. Con Decreto del 25 gennaio 2008, debitamente intimato, questo Dicastero imponeva severe misure cautelari e disciplinari al Rev. Vlasic. Notizie non infondate, giunte a questa Congregazione, rivelano che il religioso in parola non abbia ottemperato, neppure parzialmente, all’obbedienza ecclesiastica richiesta dalla delicatissima situazione in cui versa, mentre si appura che svolge solerte attività in codesta diocesi di Mostar-Duvno e nei territori pertinenti, dando vita ad opere di religione, edifici ed altro. Poiché il Rev. Vlasic è incorso nella censura dell’interdetto latae sententiae riservato a questo Dicastero, prego l’E.V., per il bene dei fedeli, di informare la comunità della condizione canonica del P. Vlasic, e, nel contempo, di relazionare circa la situazione in merito…”.
* * * * *
Si tratta del fatto che la stessa Congregazione della Santa Sede ha applicato le sanzioni ecclesiastiche nei confronti del R. P. Tomislav Vlašić, come risulta dal Decreto della Congregazione (prot. 144/1985), del 25 gennaio 2008, firmato dal Cardinale William Levada, Prefetto, e dall’Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione, e il “Concordat cum originali”, del 30 gennaio 2008, verificato da msgr. John Kennedy, ufficiale della Congregazione. Il Decreto è notificato al R. P. fra Tomislav Vlašić in Curia Generale OFM a Roma, il 16 febbraio 2008, e l’intimazione è stata controfirmata dal Ministro Generale dei Frati Minori, Padre fra José R. Carballo, Ordinario del Padre Vlašić. Nel Decreto della Congregazione sta scritto che il R. P. Tomislav Vlašić, è chierico dell’Ordine dei Frati Minori fondatore dell’aggregazione „Kraljice Mira, potpuno tvoji po Mariji k Isusu“ e coinvolto nel “fenomeno Medjugorje'' -segnalato alla Congregazione “per divulgazione di dubbie dottrine, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza ad ordini legittimamente impartiti ed addebiti contra sextum”.

Studiato il caso, la Congregazione nel suo Congresso particolare ha decretato le sanzioni al R. P. fra Tomislav Vlašić, come segue: „

1. È fatto obbligo di dimora in una domus Ordinis della regione Lombardia (Italia) determinata dal Ministro Generale dell’Ordine, da attuarsi entro trenta giorni dalla legittima intimazione del presente decreto;

2. È interdetta ogni relazione con la comunità ‘Kraljice Mira…’ e con i suoi membri;

3. È vietato effettuare negozi giuridici e agire negli organismi amministrativi sia canonici che civili senza licenza scritta ad actum del Ministro Generale dell’Ordine e sotto la responsabilità dello stesso;

4. È fatto obbligo di seguire un iter formativo teologico-spirituale con valutazione finale e, previa recognitio di questo Dicastero, emissione della professio fidei;

5. Sono proibiti l’esercizio della ‘cura d’anime’, la predicazione, i pubblici interventi ed è revocata la facoltà di confessare fino alla conclusione di quanto disposto al numero precedente, salva la valutazione di merito.

Alla violazione dell’obbligo di dimora (n. 1) e dei divieti menzionati ai nn. 3 e 5 è annessa la sanzione dell’interdetto (ex can. 1332) latae sententiae, riservato alla Sede Apostolica.
Si ammonisce il Rev. Vlasic che in caso di contumacia si procederà al processo penale giudiziale in vista di più aspre sanzioni, non esclusa la dimissione, considerati anche i sospetti di eresia e scisma nonché di atti scandalosi contra sextum, aggravati da motivazioni mistiche.
Il Rev. Vlašić rimane sotto la giurisdizione diretta del Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori che provvederà alla vigilanza tramite il Superiore locale o altro Delegato”.
* * * * *
Ai sacerdoti, religiosi, religiose ed altri fedeli nelle Diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje-Mrkan, nonché a tutti a cui spetta “nei territori pertinenti”, si porta a conoscenza in quale status canonico versa il R. P. fra Tomislav Vlašić. Con particolari ossequi
+ Ratko Perić, vescovo, m.p.
don Ante Luburić, cancelliere, m.p.

Secondo la Chiesa Cattolica le iniziative di Tomislav Vlasić non sono da considerarsi propriamente compatibili con la tradizione del Magistero per cui è stato sospeso come sacerdote cattolico e allontanato dalla comunità. Commenta così Padre Livio direttore di Radio Maria ( radio espressamente dedicata a Medjugorje ) :
«Ciò che appare su molti siti internet e su alcuni libri, ossia che Padre Tomislav era Parroco di Medjugorje è dunque falso, come pure è falso che egli fosse la guida spirituale dei veggenti. Egli si è proclamato tale. Dal 1985 è stato allontanato da Medjugorje e da allora non ha più fatto parte dell'equipe parrocchiale. È importante tenere presente questo fatto per non confondere la sua posizione con le apparizioni di Medjugorje.
***
Gli addebiti che vengono attribuiti a Padre Tomislav sono ...: sospetto di eresia, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza e addebiti contro il Sesto Comandamento
***
Per quanto riguarda il decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede del 25 gennaio 2008, c'è da dire che questo decreto arriva dopo una lunga inchiesta durata decenni. Si è trattata di una inchiesta molto scrupolosa, seria e fondata. Tra l'altro, tale decreto non è stato pubblicizzato proprio per dare la possibilità all'interessato di mettere in pratica le direttive della Santa Sede. Siccome queste direttive non sono state adempiute, la Santa Sede ha incaricato il vescovo di Mostar di rendere pubblico questo decreto.
***
Le eresie sono gravissime. Al riguardo basti sapere che c'è un libro intitolato Oltre la barriera, che si propone come rivelazione privata di quella che un tempo era la madre generale di questa aggregazione: Caterina Stefania, poi rimossa dall’Autorità Ecclesiastica.. Costei, assieme a Padre Tomislav, era infatti la responsabile di questa aggregazione di laici. Tale libro, che fra l'altro viene anche pubblicizzato in internet da siti legati a Medjugorje ed anche diffuso fra i pellegrini – cosa di per sé gravissima! – è pieno di dottrine dubbie e di eresie vere e proprie, tra l'altro con aspetti comici degni di qualche film di Hollywood. Questa Caterina Stefania avrebbe infatti contatti con alieni ed extraterrestri che farebbero rivelazioni speciali.
[ Oltre la grande barriera, ed. Luci Dell’Esodo,
Mestre-Venezia 2008, 304pp. ]
Riguardo a questo libro è possibile consultare una severa esposizione critica operata dal GRIS [ www.gris.org ], che è il Gruppo di Ricerca sulle Sette che fa capo alla Conferenza Episcopale Italiana . La critica avanzata dal GRIS nei confronti di questo libro di Caterina Stefania si basa anche su conferenze tenute da Padre Tomislav Vlašić.
***
D'altra io personalmente posso dire che nel 1988 Padre Vlašić aveva inviato una lettera al Santo Padre e al mondo - allora la veggente non era Caterina Stefania ma una tedesca, Agnes Heupel – e in quella lettera veniva negato l'inferno. Si sosteneva infatti che l'amore di Dio avrebbe incendiato l'inferno. Padre Vlašić, sapendo delle mie critiche, mi aveva telefonato e io in quella telefonata gli esposi tutte le eresie contenute in quella lettera e gli dissi apertamente di lasciare quella pseudo-veggente. Di tutta risposta ricevetti un “no” tondo tondo. .. Io personalmente avevo già nel 1985 identificato un filone gnostico-eretico presente a Medjugorje, che però nulla ha a che fare con i sei veggenti di Medjugorje.
***
È una vittoria della Madonna e, se mi è consentito dirlo, anche una vittoria del sottoscritto e di Radio Maria: quando mai avete sentito nominare Padre Tomislav Vlašić a Radio Maria? Mai, mai, mai! Da parte dei nostri ascoltatori chiediamo pertanto gratitudine e obbedienza alla Chiesa, e nel medesimo tempo la piena consapevolezza della grandezza e bellezza del dono di Medjugorje sul quale la Chiesa vigila ed è pronta ad intervenire, eliminando i tentativi di inquinamento .»

[ Commento radiofonico di Padre Livio Fanzaga, lunedì 8 settembre 2008.]


Le rivelazioni

«Il libro “Oltre la grande Barriera”, indica la strada per raggiungere la LUCE di Dio. Da questa luce nasce la conoscenza vera, la conoscenza immediata di Dio che apre un orizzonte nuovo e getta una luce profetica sui grandi misteri dell’universo. È questa la Luce che illumina tutti i misteri e ci mette in grado di comprenderli, permettendoci di ottenere le risposte alle nostre domande più profonde. Così, illuminati interiormente, possiamo entrare nelle profondità della vita e spaziare nell’universo»

«Il fulcro delle rivelazioni che mi sono state affidate, è il grande messaggio contenuto nell’inno cristologico della lettera di S. Paolo agli Efesini» dove l’apostolo parla del «disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,8-10). Tale ricapitolazione assume una dimensione cosmica, coinvolgendo appunto - ed è questo l’aspetto più “originale” - gli extraterrestri.
«Le rivelazioni contenute nel libro riguardano l’esistenza di altre umanità nell’universo, ed il loro rapporto con noi, toccano il mistero della creazione e del peccato originale con le sue conseguenze. […] Affrontano il mistero della vita dal concepimento fino alla dimensione ultraterrena del purgatorio e del paradiso. Aprono uno spiraglio sul mistero del Male, sull’esistenza dell’inferno e dell’azione delle forze tenebrose nell’universo, aiutandoci a comprendere molti dei meccanismi dai quali nascono paura, aggressività, depressione e malattie. Parlano della guarigione delle nostre radici più profonde, illuminano il mistero della morte, fino ad aprirci lo scenario grandioso della Pasqua dell’umanità, alla fine dei tempi, quando tutta l’umanità e l’intera creazione saranno trasformate e rientreranno nell’originaria dimensione della vita incorrotta».

Le ultime pagine del libro illustrano al lettore la méta che l’umanità e l’intera creazione devono raggiungere. Entrambe saranno portate da Gesù Cristo oltre la Grande Barriera del Cielo, che «segna il limite fra il finito e l’infinito, fra il tempo e l’eternità. Oltre la Barriera non ci sono più né spazio né tempo, così come voi li concepite. La dimensione fisica non esiste più. Esiste solo la dimensione dello spirito, e tutto acquista lo spessore dell’eternità (Cap. 12).

“Tutta la Chiesa universale è impegnata nella preparazione del grande esodo cosmico che attende l’intera creazione, cioè spiriti puri, uomini vivi e defunti di ogni pianeta, tutte le creature. Tutto ciò che esiste ed è esistito dall’origine dei tempi, sarà portato a Gesù Cristo per essere a Lui sottomesso. […] I grandi Arcangeli e tutti gli angeli saranno inviati in ogni punto dell’universo per raccogliere i buoni, e sostenerli nelle prove. I vostri fratelli dell’universo fedeli, vi visiteranno nel tempo stabilito da Dio e vi aiuteranno. La Chiesa della terra sarà chiamata a dare il suo grande contributo, secondo i piani di Dio” (S. Raffaele arcangelo, 28/7/2007)».

Tale contributo comporta da una parte l’evangelizzazione delle «altre umanità, oltre a quella della Terra, che vivono su diversi pianeti» (p.23) e, dall’altra, il “battesimo in Spirito Santo e fuoco” e la guarigione “delle radici” o dell’albero genealogico delle anime purganti e viventi; e il suo successo viene affidato, come già detto, al cammino delle “anime offerte” portato avanti dalla comunità-fraternità Kraljice Mira.

Riguardo alle “altre umanità” disseminate nell’universo, ci sono quelle fedeli a Dio e quelle ribelli. Le umanità ribelli, proprio perché (ci viene detto) non si sono legate come noi a Satana con una Alleanza, godono di una evoluzione maggiore e di facoltà più sviluppate, e Satana concede loro poteri e privilegi utili per distruggere le umanità fedeli, senza però riuscirvi per la «schiacciante superiorità di queste ultime su tutti i livelli» (p.150); cercano pure di stabilire contatti con la Terra «usando telepatia, occultismo, e con l’aiuto di potenti medium» (pp.148 e 149) e riescono talvolta a visitare il nostro pianeta, sempre però sotto la stretta vigilanza dei fedeli di Alfa Centauri e, quindi, non in maniera esplicita.
Tra le umanità fedeli si distingue nettamente quella di Alfa Centauri, che ha mantenuto molti doni dello stato di integrità originale. «Tuttavia, subiamo alcune conseguenze del peccato originale per giustizia, perché apparteniamo all’umanità che in maggioranza ha tradito e si è resa colpevole di fronte a Dio» (p.125).

L’umanità di Alfa Centauri «presenta il grado evolutivo più alto nell’universo» (p.123), sia a livello spirituale che tecnologico. Sul suo pianeta, esiste un solo Tempio dal quale sgorga una sorgente che lo bagna e lo vivifica (cf p.132). Tra i personaggi più conosciuti, c’è Aris «sacerdote e re del mio popolo, perché presso di noi questi due aspetti non possono essere divisi» (p.125); viene poi precisato che «sul nostro pianeta anche i sacerdoti hanno una sposa, che li accompagna nella vita e nella missione. Questo è indispensabile per noi. Nessuno può camminare da solo, ma l’uomo e la donna sono stati creati per camminare insieme verso Dio» (p.127). La stessa cosa non è possibile qui sulla terra perché «la vostra sessualità è stata sporcata da Satana» (p.127). Ashtar Sheran [Verosimilmente trasposizione del nome Astarte, l’antica divinità fenicia spesso confusa con Ishtar, divinità babilonese.]

Il comandante della potente flotta interplanetaria, è scienziato, «ingegnere e progettista dell’astronave madre» come pure sua moglie Kalna (cf p.137), mentre molte donne fanno parte degli equipaggi di astronavi (cf pp.135 e 137). «Condividiamo con i pianeti, che sono pronti a riceverle, anche le nostre conoscenze scientifiche e tecnologiche, per il loro bene, ma non accontentiamo la curiosità di nessuno» (p.128). «Già adesso le nostre navi spaziali sono in orbita attorno alla Terra, per ordine di Dio, […] per impedire che l’umanità della Terra si autodistrugga. […] Abbiamo finora impedito molte catastrofi e guerre sul vostro pianeta. […] Le nostre scoperte scientifiche vanno molto al di là della vostra portata» (pp.129-130, 139)
Pur essendo rigorosamente non violenti e perciò vegetariani (cf p.132), gli Alfa Centauri esercitano una missione di polizia interplanetaria, «limitandosi a mettere fuori uso le armi altrui» (p.128). «Dio ci manda nell’universo a compiere quelle missioni che gli angeli non possono compiere, perché non hanno un corpo» (p.129).

«uno dei compiti più importanti dell’umanità di Alfa Centauri è di comandare la grande flotta interplanetaria. Essa è composta dai più potenti veicoli spaziali e da equipaggi scelti, messi a disposizione dai pianeti fedeli a Dio» (123). L’ammiraglia della flotta interplanetaria è a tal punto grande da poter oscurare la Terra con la sua ombra (cf p.123). Queste astronavi sono «vere e proprie città» (p.127). Quando i tempi saranno maturi, gli extraterrestri «si manifesteranno apertamente ed in modo visibile a tutti. È nei piani di Dio che ciò avvenga. Allora la grande flotta interplanetaria si posizionerà sopra la Terra, e sarà visibile da ogni angolo del pianeta» (p.129).

Veniamo pure a sapere che Israele e, in particolare, Mosè sapevano dell’esistenza degli extraterrestri, dai quali sono stati aiutati e salvati, «specialmente in occasione del grande esodo dall’Egitto» (p.121). Gesù stesso avrebbe rivelato la loro esistenza agli apostoli, soprattutto dopo la sua risurrezione. «L’apostolo che maggiormente conosceva per rivelazione queste realtà era S. Paolo» (121). «S. Paolo mi ha spiegato che quando parlava dei pagani, tra essi includeva anche gli abitanti di altri pianeti, bisognosi di conoscere Gesù Cristo» (p.122).
Si tratterebbe insomma del mistero che «non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che tutti i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità […]. A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,5.6.8); questi pagani (o Gentili) sarebbero, appunto, le umanità degli altri pianeti.

Purtroppo «l’annuncio ad altri pianeti sarebbe dovuto partire subito, nella potenza dello Spirito Santo. […] Ciò non è avvenuto. S. Paolo mi ha parlato di ostacoli, diffidenze, paure, divergenze sorte all’interno della Chiesa a questo riguardo, unite alla scarsa conoscenza scientifica. Allora come oggi, molti temevano di subire una “invasione aliena” e forse di perdere qualche posizione» (p.121). Una domanda sorge spontanea: quale sarebbe stata la posizione da difendere dopo l’Ascensione di Gesù? Forse il primo posto tra i martiri?

Il principale indiziato in questa mancata svolta della Chiesa è nientemeno che S. Pietro: «S. Paolo mi ha rivelato che S. Pietro stesso, riteneva che la Chiesa avrebbe prima dovuto radicarsi fra i Giudei e quindi sulla Terra. Solo in seguito si sarebbe potuto pensare ad altre realtà. S. Paolo riteneva invece necessario seguire la rivelazione ricevuta, e portare l’annuncio a tutto l’universo, per ricevere così maggior potenza dallo Spirito Santo» (p.122). Si tratta di un’accusa gravissima in quanto proprio Pietro, che aveva ricevuto la missione di rafforzare la fede dei suoi fratelli, si sarebbe rifiutato di «seguire la rivelazione ricevuta» riguardo all’apertura ai Gentili; si dimentica del resto che fu proprio Pietro a «seguire la rivelazione ricevuta» dando per la prima volta il battesimo a una famiglia di Gentili, ossia non appartenente al popolo dell’Antica Alleanza (cf At 10). Questo linguaggio della Caterina non induce forse a ritenere più illuminata la dimensione carismatica e profetica della Chiesa rispetto a quella gerarchica e istituzionale?

Ad ogni buon conto, «dopo la morte degli Apostoli questa realtà si è spenta gradatamente. Dio ha preso atto delle difficoltà e delle scelte della Chiesa, rispettandone la libertà e rimandando l’annuncio a tutti gli abitanti dell’universo a tempi più maturi» (p.123).«Gli uomini dei pianeti fedeli a Dio, pur conoscendo gli eventi della salvezza, attendono, secondo la giustizia e l’ordine di Dio, che la Chiesa della terra porti l’annuncio a tutti gli altri» (p.211). «È giunto il tempo del grande annuncio della salvezza ad ogni uomo dell’universo, il tempo della sconfitta definitiva di Satana» (p.143).

Considerazioni critiche

" Rimane perciò difficile non fare rientrare queste rivelazioni in ciò che gli esperti anglosassoni chiamano il “cultic milieu” tipico dei tanti culti dei dischi volanti. Con questa espressione si intende, tra le altre cose, un ambiente nel quale elementi culturalmente all’ordine del giorno ma di per sé non religiosi (extraterrestri, diete, corsi di personalità, terapie, pratiche occulte, ecc.) vengono inseriti in un contesto religioso finora dominante allo scopo di offrirne interpretazioni devianti o nuove.
Per convincerci ulteriormente, basta ricordare alcune caratteristiche generali dei culti dei dischi volanti elencati dallo specialista in materia Jean-Bruno Renard, sociologo dell’Università di Montpellier:
«a) la trascendenza e la perfezione degli extraterrestri, esseri benevoli che vengono “dall’alto” e che sono infinitamente più perfetti degli uomini;
b) una “nuova rivelazione”, trasmessa al fondatore che viene incaricato di diffonderla nel mondo, e che talora svela il “vero” significato delle antiche scritture religiose, in particolare della Bibbia; […]
c) un catastrofismo che annuncia avvenimenti apocalittici (spesso una guerra nucleare, o un disastro causato dall’inquinamento) da cui tutti - o almeno alcuni - saranno salvati solo grazie all’intervento dei “fratelli dello spazio”;
d) un messianismo fondato sulla credenza nell’imminente manifestazione pubblica degli extraterrestri sul nostro pianeta, che deve essere preparata dall’opera di una minoranza illuminata;
e) un millenarismo, corollario del catastrofismo e del messianismo - secondo cui la venuta degli extraterrestri inaugurerà una nuova età dell’oro (l’Età dell’Acquario, il New Age...);
f) il fascino della tecnologia e della scienza, che porta i culti ufologici a definirsi raramente “chiese” e a presentare piuttosto le loro teorie in linguaggio “scientifico”;
g) gli «antecedenti mistici» - come li chiama Renard - dei fondatori e di molti adepti dei culti dei dischi volanti».
Come minimo, l’innesto delle rivelazioni ufologiche di Stefania Caterina viene a modificare in modo rilevante l’assetto teologico e spirituale della fede cristiana. Lo confermano le loro derivazioni dall’esotero-occultismo e gli errori teologici.

L’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu viene ulteriormente attestata dal fatto che i personaggi Ashtar Sheran e sua moglie Kalna sono notoriamente legati all’ambito dell’esotero-occultismo e del New Age. Per constatarlo, basta citare alcuni dati.

Nel libro Veritas Vincit (la verità vince) dettato nel 1959 al medium Herbert Victor Speer di Berlino tramite “scrittura telepatica” da Ashtar Sheran, anche qui «comandante in capo della flotta spaziale extraplanetaria» a nome della “Fratellanza Cosmica”, veniamo a sapere che questi nostri fratelli del pianeta Metharia del sistema solare di Alfa Centauri, autodefinitisi “santini”, hanno la missione di impedire guerre mondiali sulla Terra servendosi di astronavi gigantesche e di portare la “nuova rivelazione” di matrice teosofica: credenze esoteriche, reincarnazione e cristianesimo alquanto sincretista. L’autore extraterrestre ci comunica che «siamo stati male informati» e che la Sacra Scrittura è bugiarda in quanto sarebbero stati i “santini” a istruire Mosè e a dettargli le Tavole della Legge in una nave spaziale; la nube del monte Sinai altro non sarebbe stata che un’astronave e gli Israeliti avrebbero scambiato per Dio il «messaggero della nave spaziale». I profeti della Bibbia erano solo dei medium, mentre gli stessi “santini” sono in contatto con Cristo e hanno collaborato al miracolo di Fatima. Leggiamo pure in questo libro che «l’ateismo è una follia, ma anche la vostra religione, alterata com’è presentemente, non è accettabile per nessuna persona intelligente»

Di Ashtar Sheran, sappiamo che è stato evocato dai medium berlinesi del Mediale Friedenskreis, associazione fondata appunto da Herbert Victor Speer nel 1955, e dalla medium italiana Germana Grosso. Anche la contessa Roland d’Oultremont ne aveva parlato, in una conferenza tenuta dalla Società Teosofica del Belgio, definendolo il «capo degli extraterrestri».
L’eco del contattismo americano raggiunge l’Italia negli anni ’50, fra l’altro sulle colonne della prima rivista ufologica italiana Spazio e Vita (1958-1959). Agli inizi degli anni ’60 cominciano a farsi conoscere i primi contattisti italiani, le cui vicende sono descritte con curiosità dalla stampa. Un ruolo preminente è assunto in quel decennio dal Centro (o Gruppo) Alaya di Venezia, ormai scomparso, che si distingue tra i numerosi centri che, a livello internazionale, ricevono messaggi da Ashtar Sheran o Shteran, comandante della Flotta Intergalattica.

Nel 1962, un certo Eugenio Siragusa proclama di essere stato contattato, alle pendici dell’Etna, da extraterrestri ( Esseri di luce) autodefinitisi come “messaggeri di Dio” e poi presentatisi con i loro nomi e le loro funzioni: Asthar Sheran, comandante della flotta spaziale nel settore del sistema solare (confermato anche da altri contattisti), Woodok, capitano dell’astronave Cristal-bel, e infine Adoniesis, la sua guida personale. Il Siragusa fonda il Centro Studi di Fratellanza Cosmica (denominato anche “Nonsiamosoli”) e inizia la propria missione incentrata sulla convinzione che «gli extraterrestri dicono di essere disposti a manifestarsi pubblicamente al mondo e a concedere un aiuto scientifico e tecnologico in grado di proiettare l’umanità verso un futuro di inimmaginabile progresso spirituale e materiale»

Nel 1980 Giorgio Dibitonto asserisce di essere stato contattato da un extraterrestre sceso da un disco volante, presso Genova, e definitosi come “l’arcangelo Raffaele”; per di più si intrattiene con una certa Kalna… Segue poi la fondazione della “Missione Cosmica – NovaConvivia” e la pubblicazione di un libro intitolato Angeli in astronave, presentato con entusiasmo da don Corrado Balducci, teologo e noto demonologo, che narra la strabiliante esperienza del contattista. Nel 1995 egli dà inizio alla rivista NovaConvivia, finalizzata alla diffusione delle rivelazioni e dei messaggi provenienti dagli extraterrestri in chiave spirituale e religiosa. Al centro delle preoccupazioni del Dibitonto sta la profezia relativa «al terzo segreto di Fatima e ai fatti che precedono il Regno dei Mille Anni...», ossia una tremenda guerra accompagnata dalla spietata lotta intrapresa dal demonio contro i figli del Padre celeste; il libro lascia intendere che saranno gli angeli in astronave mandati da Dio a salvare l’umanità: «Nessuno, proprio nessuno, sulla terra può ormai salvare il pianeta dalla rovina alla quale è stato avviato da uomini insensati»...

Nel 1988, il testimone passa a Giorgio Bongiovanni che, con il fratello Filippo, direttore della rivista Nonsiamosoli, vanta anche lui dei contatti con gli extraterrestri. Nel 1989 a Porto Sant’Elpidio (Ascoli Piceno), gli sarebbe apparsa la Madonna di Fatima, dalla quale avrebbe ricevuto le stimmate.

Degna di menzione è la C.O.O.P. C.O.S.M.O. (Cooperativa Operante Opportunità di Pace – Condivisione Olistica Simbiosi Multiplanetaria Organizzata) ; si tratta del movimento fondato dalla pistoiese Anna Federighi, che riceverebbe dal 1989 messaggi non solo di trapassati ma pure di entità cosmiche accomunate dal desiderio di aiutare gli uomini nel loro cammino evolutivo. Agli inizi del 1996, la vita della contattista conosce una svolta grazie all’intervento di Aquila Bianca, sciamano del Nuovo Messico che si proclama inviato del Comando di Ashtar Shteran (Coordinatore di tutte le Flotte Celesti), il quale rivela di avere come compito di aiutare l’uomo a risvegliare la propria coscienza in vista del nuovo millennio.

Potremmo allungare la lista con altri gruppi e personaggi contattisti, anche non italiani, ma quanto detto basta per far capire che l’esperienza di Stefania Caterina, a sua volta contattata da Ashtar Sheran, Kalna, l’arcangelo Raffaele ed altri, non nasce dal nulla. "

NOTE

Cf Colin Campbell, «Cults, the Cultic Milieu, and Secularization» in A Sociological Yearbook of Religion in Britain, vol. 5 (London: SCM Press, 1972) e Michael Barkun, Religion and the Racist Right, Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1994).

Les Extraterrestres. Une nouvelle croyance religieuse?, éd. Du Cerf, Paris 1988. « Religion, Science-fiction et Extraterrestres. De la littérature à la croyance », in Archives de Sciences Sociales des Religions, n°50/1, 1980, p. 143-164. « La Croyance aux extraterrestres. Approche lexicologique », in la Revue française de sociologie, no 27, 1986, p. 221-229.

Pier Luigi Zoccatelli, Contatti dai cieli (http://members.tripod.com/~unavocegrida/Ufo.htm).

Sono migliaia i siti internet legati ad Ashtar Sheran.

A. Sheran, Veritas vincit, Alaya, Venezia 1959, p. 47 (tratto dal libro di Armando Pavese, Poteri misteriosi della mente, Piemme, Casale Monferrato 2002).

Cf http://jacquesfortier.tripod.com/Ashtar.htm,

Da www.giorgiobongiovanni.it/eugeniosiragusa/index.htm.

fonte : studio critico del G.R.I.S. a cura di FRANÇOIS DERMINE, OP - VINCENZO ROSSI
http://www.corsodireligione.it/religioni/paranormale/ufo_3.htm

IL SANTO ROSARIO RECITATO ANCHE DA PERSONE IMPENSABILI


IL SANTO ROSARIO RECITATO ANCHE DA PERSONE IMPENSABILI

Federico Ozanam, illustre cultore della scienza e della letteratura, fondatore delle Conferenze di San Vincenzo, ancora studente di Università, entrando in una chiesa di Parigi, trovò un vecchio inginocchiato che recitava il Rosario devotamente. Gli si avvicinò e lo riconobbe: era il suo professore , il famoso matematico Ampére.
- Negli anni 1850-1855 in una casa religiosa di Stresa si incontravano frequentemente tre illustri uomini. Il famoso sacerdote filosofo Antonio Rosmini e i due grandi letterari Alessandro Manzoni e Ruggero Bonghi. Dopo lunghe discussioni su importanti problemi, ogni sera, Antonio Rosmini, dato uno sguardo all'orologio, diceva: "E' l'ora del Rosario!"
E subito l'incominciava, mentre i due amici con grande devozione rispondevano, dando così un tenero spettacolo di fede.

Gruppo "Alla-scuola-di-Maria" di Google Gruppi. http://groups.google.it/group/Alla-scuola-di-Maria"Gruppo cattolico mariano"
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