VERITA' E FALSITA' NELLE APPARIZIONI MARIANE E ARTICOLI SULLA BEATA VERGINE MARIA.

lunedì 14 gennaio 2019

AVVENTO 10: GESU' NON ERA FIGLIO DI MIGRANTI

GESU' NON ERA FIGLIO DI MIGRANTI Il teologo Stramare: “Gesù non era un migrante” “Gesù figlio di migranti? Non è così.”: lo sostiene in questa intervista che ci ha rilasciato don Tarcisio Stramare, Oblato Giuseppino, biblista di fama, teologo ed autorevolissimo studioso di San Giuseppe e Sacra Famiglia. Non è così, non è esatto affermare che Gesù fosse figlio di migranti e dunque migrante”. Perchè? ” La Sacra Famiglia, come tutte quelle del tempo, del resto, si era mossa non spinta da motivi di migrazione, ma per rispondere al censimento, farsi registrare e pagare il tributo previsto, un atto di normale amministrazione allora. Il Vangelo è chiaro. Magari il riferimento è al successivo trasferimento in Egitto, però anche in quel caso non possiamo parlare di migranti”. Spieghi… ” Alla luce delle attuali categorie l’ andata o meglio la fuga in Egitto, non sarebbe qualificabile come migrazione, al massimo la Sacra Famiglia sarebbe stata considerabile di rifugiati o esiliata. In tutta sincerità non amo , parlo per via generale, questi accostamenti con la stretta attualità e a categorie sociologiche o politiche. Oggi è di moda dire che tutti quelli che si muovono sono migranti ed esiste la tendenza a strumentalizzare Gesù e la stessa Sacra Famiglia a fini politici”. In altra omelia, lo stesso Papa, ha detto che Giuseppe non è andato dallo psichiatra, ma ha accettato docilmente la volontà di Dio… ” Giuseppe, come sappiamo, era uomo giusto ed obbediente. In quanto al riferimento allo psichiatra penso che sia una battuta come tante, magari un pizzico opinabile, detta in una omelia a braccio. Certe cose, fatte a fin di bene, non vanno drammatizzate o prese troppo sul serio, anche se un tantino di prudenza in più non guasta mai”. Parliamo abbastanza di San Giuseppe? ” No. Anzi è trascurato da un lato, spesso strumentalizzato dall’ altro, e nei seminari e nelle università si studia poco e male. Bisognerebbe leggere e rileggere un grande documento papale su San Giuseppe, l’ esortazione apostolica Custode del Redentore di Giovanni Paolo II per everne una idea più chiara. Un grande testo di un grande e santo Papa”. San Giuseppe è un santo trascurato? ” Certo e lo strapazzano ed usano solo per adornare il presepe. Basta col sentimentalismo su San Giuseppe, aggiungo una cosa..”. Prego.. ” San Giuseppe non era affatto vecchio come si usa ritrarlo. In che modo un vecchio avrebbe potuto credibilmente stare assieme a Maria che era giovinetta? Lo si fa per giustificare la maternità virginale di Maria, ma è una sciocchezza. Rendiamo indirettamente un pessimo servizio a Giuseppe e Maria. San Giuseppe era giovane”. Bruno Volpe ***************************************************** http://www.lafedequotidiana.it/teologo-stramare-gesu-non-un-migrante/?fbclid=IwAR2tyjTiisqK4GdRltCgZRMOO-pmSWeiumsbj5eJhdKHXHMzGh05lXNYnD8 -------------------------------------------------------------- A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

GESU' LA LUCE DEL MONDO

AVVENTO 9: GESU' PRIMA DI NASCERE IN QUESTO MONDO ESISTEVA PRESSO DIO

********************************************************************************************************************************* LA PREESISTENZA DI GESU' SECONDO NT Gesù prima di nascere in questo mondo, viveva presso Dio, era il Verbo e il Figlio di Dio; Giovanni 1: 1 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Giovanni 1: 14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. ---------------------------------------------------------------------- Quindi Gesù esisteva prima di nascere in questo mondo, e Lui stesso lo insegna; Giovanni 3: 13 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. Giovanni 6: 51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". Gesù spiega bene la sua preesistenza ; Giovanni 8: 23 Egli diceva loro: "Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. Giovanni 8: 58 Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono". Giovanni 13:3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava... Giovanni 16:28 Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e vado al Padre". Giovanni 17: 5 E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. Giovanni 17: 24 Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. ----------------------------------------------------------------------- Filippesi 2,5-11 5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; 11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. ------------------------------------------------------------------- Colossesi 1,15-20 15 Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; 16 poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. 18 Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. 19 Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza 20 e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli. --------------------------------------------------------------------- GESU' FIGLIO DI DIO Efesini 1: 15-23; 15 Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, 16 non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. 18 Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l'efficacia della sua forza 20 che egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, 21 al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. 22 Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, 23 la quale è il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose. ---------------------------------------------------------------------------------------- Ebrei 1: 1-3 1:1 Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, 1:2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l'universo. 1:3 Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. ************************************************************* Studio Biblico Bibbi Nuova Versione Riveduta ************************************************************* A cura di MARIA DIO NAZARETH SEMPRE BEATA

GESU' BAMBINO LA LUCE VENUTA IN TERRA PER ILLUMINARCI

AVVENTO 8: GESU' LA LUCE VENUTA NEL MONDO

************************************************************************************************************************************************* Giovanni 1: 1-14; 1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 1:2 Essa era nel principio con Dio. 1:3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 1:4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 1:5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta. 1:6 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. 1:7 Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. 1:8 Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. 1:9 La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. 1:10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. 1:11 È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; 1:12 ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; 1:13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio. 1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. Giovanni 3: 16-21; 3: 16 "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 3:17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 3:18 Chi crede in lui non è condannato ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 3:19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre piú che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 3:20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; 3:21 ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio". Giovanni 8: 12-59; 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: "Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". 8:13 Allora i farisei gli dissero: "Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è vera". 8:14 Gesù rispose loro: "Anche se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove son venuto e dove vado; ma voi non sapete da dove io vengo né dove vado. 8:15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 8:16 Anche se giudico, il mio giudizio è veritiero, perché non sono solo, ma sono io con il Padre che mi ha mandato. 8:17 D'altronde nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è vera. 8:18 Or sono io a testimoniare di me stesso, e anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me". 8:19 Essi perciò gli dissero: "Dov'è tuo Padre?" Gesù rispose: "Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio". 8:20 Queste parole disse Gesù nella sala del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo arrestò, perché l'ora sua non era ancora venuta. 8:21 Egli dunque disse loro di nuovo: "Io me ne vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire". 8:22 Perciò i Giudei dicevano: "S'ucciderà forse, poiché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?" 8:23 Egli diceva loro: "Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8:24 Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati". 8:25 Allora gli domandarono: "Chi sei tu?" Gesù rispose loro: "Sono per l'appunto quel che vi dico. 8:26 Ho molte cose da dire e da giudicare sul conto vostro; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udite da lui, le dico al mondo". 8:27 Essi non capirono che egli parlava loro del Padre. 8:28 Gesù dunque disse loro: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono, e che non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. 8:29 E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono". 8:30 Mentre egli parlava così, molti credettero in lui. 8:31 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: "Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". 8:33 Essi gli risposero: "Noi siamo discendenti d'Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Voi diverrete liberi"?" 8:34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. 8:35 Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. 8:36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. 8:37 So che siete discendenti d'Abraamo; ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. 8:38 Io dico quel che ho visto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete udite dal padre vostro". 8:39 Essi gli risposero: "Nostro padre è Abraamo". Gesù disse loro: "Se foste figli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo; 8:40 ma ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho udita da Dio; Abraamo non fece così. 8:41 Voi fate le opere del padre vostro". Essi gli dissero: "Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre: Dio". 8:42 Gesù disse loro: "Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e vengo da Dio; infatti io non son venuto da me, ma è lui che mi ha mandato. 8:43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. 8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. 8:45 A me, perché io dico la verità, voi non credete. 8:46 Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 8:47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio". 8:48 I Giudei gli risposero: "Non diciamo noi con ragione che sei un Samaritano e che hai un demonio?" 8:49 Gesù replicò: "Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. 8:50 Io non cerco la mia gloria; v'è uno che la cerca e che giudica. 8:51 In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". 8:52 I Giudei gli dissero: "Ora sappiamo che tu hai un demonio. Abraamo e i profeti sono morti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte". 8:53 Sei tu forse maggiore del padre nostro Abraamo il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?" 8:54 Gesù rispose: "Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite essere vostro Dio, 8:55 e non l'avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. 8:56 Abraamo, vostro padre, ha gioito nell'attesa di vedere il mio giorno; e l'ha visto, e se n'è rallegrato". 8:57 I Giudei gli dissero: "Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?" 8:58 Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono". 8:59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. Giovanni 9: 5 "Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo". Giovanni 12:35-36; 12:35 Gesù allora disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 12:36 Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro. Giovanni 12: 44-50; 12:44 Gesù allora gridò a gran voce: "Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 12:45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 12:46 Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 12:47 Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 12:48 Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. 12:49 Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. 12:50 E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me". Studio Biblico Bibbia Nuova Versione Riveduta ************************************************************************ A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

I RE MAGI SEGUIRONO LA STELLA CHE ANNUNCIAVA LA NASCITA DEL RE DEI GIUDEI

AVVENTO 7: LA STELLA DI BETLEMME

Cosa mai sarà stata la misteriosa stella che sorse nel cielo, guidando i Re Magi fino a Betlemme? Nelle Sacre Scritture vediamo Dio che comunica molte volte con gli uomini tramite segni della natura: la brezza della sera nel Paradiso, l'arcobaleno dopo il diluvio, il roveto ardente, la diafana nuvola di Sant'Elia ecc. E in occasione della sua stessa nascita, Egli ha voluto usare un segno del cielo: la Stella di Betlemme. Questo fatto ci è narrato solo da uno degli evangelisti: San Matteo. In verità, a quell'epoca si credeva che la nascita di persone importanti fosse in relazione con certi movimenti degli astri celesti. Così, si diceva che Alessandro il Grande, Giulio Cesare, Augusto e perfino filosofi come Platone avessero avuto la loro stella, apparsa nel cielo quando essi erano venuti al mondo. Il mistero della stella di Betlemme Molti commenti sono stati fatti riguardo la stella apparsa ai tre re magi, guidandoli fino al luogo benedetto in cui il Salvatore sarebbe dovuto nascere. Non sono mancati uomini di scienza che hanno tentato di trovare una spiegazione naturale a questo evento soprannaturale, centro della storia umana. Non abbiamo la pretesa di fare un compendio scientifico al riguardo, ma continua a suscitare interesse il conoscere, seppure in modo sommario, i principali tentativi di risolvere questo enigma. Una delle prime teorie che sono state avanzate era che quest'astro sarebbe stato il pianeta Venere. Infatti ogni 19 mesi, poco prima del sorgere del sole, egli appare dieci volte più chiaro della più brillante delle stelle: Sirio. Questo però già allora era un fenomeno ben conosciuto dai popoli dell'oriente e, pertanto, per i Re Magi non avrebbe avuto un carattere straordinario. Un'altra ipotesi fu sollevata da un astronomo noto negli ambienti scientifici del secolo XVI: Giovanni Keplero. Egli tentò di dimostrare con i suoi approfonditi studi, che quest'astro non era soltanto uno, ma la congiunzione di due pianeti: Giove e Saturno. Quando essi si sovrappongono, si sommano le rispettive luci. Uno di questi fenomeni fu da lui osservato nel 1604 e poteva produrre un effetto simile a quello narrato dalla Bibbia. A partire da qui, Keplero difese la sua teoria. Ma sorgono tre problemi nel sostenere questa tesi: primo, la congiunzione dura soltanto alcune ore, mentre la stella che apparve ai re magi fu a loro visibile per settimane; secondo, Giove e Saturno non si fondono mai completamente in un'unica stella. Anche ad occhio nudo, sarebbero sempre visibili due corpi; terzo, a meno che la data di nascita di Gesù Bambino sia molto mal calcolata, tale congiunzione si sarebbe potuta verificare soltanto tre anni dopo. C'è chi afferma che la stella fu, in verità, una meteora particolarmente brillante. Ma una meteora può durare soltanto per alcuni secondi e sarebbe molto forzato credere che questi pochi secondi di visibilità siano bastati a guidare i re magi in un lunghissimo viaggio attraverso un deserto inabitabile , e che giunti a Betlemme, sia apparsa un'altra meteora simile, indicante il luogo esatto dove si trovava il Bambino-Dio. Il mistero della stella di Betlemme Origene, Padre della Chiesa nato ad Alessandria,in Egitto, arrivò a credere che la stella di Betlemme fosse una cometa. Infatti alcune comete giungono ad essere centinaia di volte più grandi della terra e la loro luce può dominare il firmamento per settimane. A parte questo, alcuni sostengono che San Matteo sarebbe rimasto così impressionato dalla cometa Halley, vista nel cielo nel 66 d.C., o dalla testimonianza dei più antichi cristiani che l'avevano vista nel 12 d.C., che la incluse nella storia. Altri affermano che fu la stessa Halley, la stella di Betlemme. Dobbiamo inoltre riconoscere che le due date citate sono molto lontane dalla nascita di Gesù, per essere associate a lui e che secondo i dati catalogati, non c'è menzione di nessun'altra cometa che sia stata vista ad occhio nudo tra gli anni 7 a.C. e 1 d.C., periodo nel quale si accetta essere nato il Messia. Per ultima cosa, nell'antichità si era soliti dire che le comete erano annunciatrici di disgrazie e non di benedizioni. Un'ultima ipotesi cosiddetta scientifica è quella che sia stata una "Nova". Esistono certe stelle che esplodono in una forma tale che la loro luce aumenta centinaia di volte in poche ore. Sono le cosiddette "Nove", o "Supernove", a seconda dell'intensità dell'esplosione. Si calcola che ogni mille anni, all'incirca, una stella si trasformi in "Supernova", essendo questo fenomeno visibile per vari mesi, persino durante il giorno. E' comunque un'ipotesi che si tende a scartare, poiché tali esplosioni, a causa della loro grandezza, anche dopo secoli lasciano tracce inconfondibili nello spazio, come macchie stellari ecc. Quindi, finora non si è scoperto nessun indizio di tale fenomeno capitato in questo periodo storico. Sebbene vari tentativi di spiegazione scientifica non abbiano dato risposte pienamente soddisfacenti al mistero della stella di Betlemme, questo non diminuisce per nulla il merito degli sforzi compiuti dagli studiosi che con retta intenzione cercano di svelare gli enigmi della natura. Ma lasciando da parte queste ipotesi per un momento, volgiamo i nostri occhi all'altro aspetto della questione: il campo teologico, dove si considera questa stella la realizzazione della profezia dell'Antico Testamento: "Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele" (Num 24, 17). Alcuni teologi sostengono che San Matteo ha fatto un'interpretazione delle tradizioni dell'epoca, riferendosi all'astro non come a una stella nel senso letterale, ma come simbolo della nascita di un personaggio importante. San Tommaso, il dottore angelico, a suo tempo ci aveva già pensato risolvendo la questione nella Summa Teologica, con l'utilizzo di cinque argomenti tratti da San Giovanni Crisostomo: 1º Questa stella ha seguito un percorso da nord a sud, cosa generalmente non comune alle stelle. 2º Essa appariva non solo di notte, ma anche di giorno. 3º Delle volte appariva e altre si occultava. Il mistero della stella di Betlemme 4º Non aveva un movimento continuo: si muoveva al camminare dei magi e si fermava quando essi dovevano fermarsi, come la colonna di nuvole nel deserto. Ma se non propriamente una stella del cielo, che cos'era allora quest'astro? Secondo lo stesso San Tommaso, ancora citando il Crisostomo, poteva essere: 1º Lo Spirito Santo, così come apparve in forma di colomba su Nostro Signore nel Suo Battesimo, apparve anche ai magi in forma di stella. 2º Un angelo, lo stesso che apparve ai pastori, apparve ai re magi in forma di stella. 3º Una specie di stella creata a parte rispetto le altre, non nel cielo ma nell'atmosfera vicina alla terra, e che si muoveva secondo la volontà di Dio. Come soluzione al mistero della stella di Betlemme, San Tommaso credeva più probabile e corretta quest'ultima alternativa. In ogni caso, abbiamo la certezza che questa stella continua a brillare non solo in cima agli alberi di Natale, ma soprattutto nell'anima di ogni cristiano per commemorare la Luce nata a Betlemme al fine di illuminare il cammino dell'umanità. (Revista ARALDI DEL VANGELO,Dicembre/2007, n. 56, p. 36 á 37) http://it.arautos.org/…/4067-il-mistero-della-stella-di-bet… ********************************************************************************************************* A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

LA SACRA FAMIGLIA UN NIDO D'IMMENSO AMORE

AVVENTO 6: LE PROFEZIE MESSIANICHE DELL'ANTICO TESTAMENTO SI SONO AVVERATE IN GESU' DI NAZARETH

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A voi, per primi Dio, avendo suscitato il suo Servo (Cristo), lo ha mandato per benedirvi, convertendo ciascuno di voi dalle sue malvagità.” CRISTO, EREDE DEL TRONO DI DAVIDE Isaia 9:6: “...per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno e stabilirlo fermamente.” Evangelo di Matteo 1:1: “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo.” IL LUOGO DELLA NASCITA DI CRISTO Michea 5:1 “Ma da te Betleem di Efrata (...) mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele e le cui origini risalgono ai giorni eterni.” Evangelo di Matteo 2:1: “Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode.” GESÙ, NATO DA UNA VERGINE Isaia 7:14: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco la vergine partorirà un figlio e gli porrà nome Emanuele.” Evangelo di Matteo 1:18-25: “La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa in sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla ad infamia, si propose di lasciarla segretamente. “Mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il mio popolo dai loro peccati». “Tutto ciò avvenne affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio al quale sarà imposto il nome di Emmanuele», che tradotto vuol dire «Dio con noi». “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali, finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.” ALCUNE CARATTERISTICHE DI GESÙ Isaia 11:2: “Lo Spirito dell’Eterno riposerà su Lui: spirito di sapienza e d’intelligenza. Spirito di consiglio e di forza, spirito di conoscenza e di timore dell’Eterno.” Evangelo di Luca 2:52: “Gesù cresceva in sapienza, statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.” Evangelo di Matteo 13:54-57: “Recatosi nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga, così che stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono tanta sapienza e queste opere potenti? Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda e le sue sorelle non sono tutte tra di noi? Da dove vengono tutte queste cose?»” IL MINISTERO DI GESÙ IN GALILEA Isaia 9:1: “Il popolo che camminava nelle tenebre vede una grande luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte, la luce risplende.” Evangelo di Matteo 4:13-16: “Lasciata Nazaret, venne a abitare in Capernaum, città sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali, affinché si adempisse quello che era stato detto dal profeta Isaia: «Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, di là dal Giordano, la Galilea dei pagani, il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce, su quelli che erano nella contrada dell’ombra della morte una luce si è levata»”. GESÙ È STATO RESPINTO Isaia 53:3: “Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, famigliare col patire, pari a colui dinanzi al quale ciascuno nasconde la sua faccia, era spregiato...” Evangelo di Giovanni 1:11; 5:43: “È venuto in casa sua, ma i suoi non l’hanno ricevuto”. “Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se uno verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete”. GESÙ È ENTRATO TRIONFALMENTE IN GERUSALEMME Zaccaria 9:9: “Egli è giusto e vittorioso, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina...” Evangelo di Giovanni 12:12-14: “Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo e gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele». Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco il tuo re viene montato su un puledro d’asina!»” È RIMASTO IN SILENZIO DAVANTI AI SUOI ACCUSATORI Isaia 53:7: “Maltrattato umiliò se stesso e non aperse la bocca.” Evangelo di Matteo 26:62,63: “Il sommo sacerdote, alzatosi in piedi, gli disse: «Non rispondi nulla? Non senti quello che costoro testimoniano contro di te?». Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio.»” PERCOSSO DAGLI EMPI Isaia 50:6: “Io ho presentato il dorso a chi percoteva e le mie guance a chi mi strappava la barba: io non ho nascosto il volto all’onta agli sputi.” Evangelo di Marco 14:65: “Alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli la faccia, a dargli dei pugni e a dirgli: «Indovina!». E le guardie si misero a schiaffeggiarlo.” È STATO CROCIFISSO COI PECCATORI Isaia 53:12: “...perché ha dato se stesso alla morte, ed è stato contato fra i trasgressori, perché Egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i trasgressori.” Salmo 22:6,7,8,14,16: “Ma io sono un verme e non un uomo, l’infamia degli uomini e il disprezzato del popolo. Chiunque mi vede si fa beffe di me; allunga il labbro, scuote il capo dicendo: «Egli si affida al Signore: lo liberi dunque; lo salvi, perché lo gradisce!». Tutte le mie ossa sono slogate; il mio cuore è come cera, si scioglie in mezzo alle mie viscere. (...) Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori mi ha attorniato, m’hanno forato le mani e i piedi...” Evangelo di Matteo 27:38: “Allora furono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e uno a sinistra”; Evangelo di Marco 15:27,28: “Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra e si adempì la Scrittura che dice: «È stato contato fra i malfattori.»” HA INTERCEDUTO PER I TRASGRESSORI Isaia 5:12: “Ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i trasgressori.” Evangelo di Luca 23:34: “E Gesù diceva: «Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno.»” FU DERISO E INSULTATO Salmo 22:6-8: “Io sono un verme e non un uomo: chiunque mi vede si fa beffe di me (...) dicendo: «Egli si rimette nell’Eterno: lo liberi, dunque! Lo salvi perché lo gradisce!»” Evangelo di Matteo 27:39,42: “E quelli che passavano di lì lo ingiuriavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso!» (...) Così pure i capi dei sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Se è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo in lui!»” GLI HANNO DATO DA BERE L’ACETO Salmo 69:21: “Mi hanno dato del fiele per cibo e, nella sete m’han dato da bere dell’aceto.” Evangelo di Giovanni 19:29,30: “C’era un vaso pieno di aceto: posta dunque una spugna imbevuta d’aceto in cima a un ramo d’issopo, l’accostarono alla sua bocca. Quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: «È compiuto!». E chinato il capo rese lo spirito”. È STATO VENDUTO DA UN AMICO Salmo 41:9: “Perfino l’uomo col quale vivevo in pace, nel quale confidavo, che mangiava il mio pane, ha alzato il calcagno contro di me.” Evangelo di Marco 14:10,11: “Giuda Iscariota, uno dei dodici, andò dai capi sacerdoti con lo scopo di consegnare loro Gesù. Essi dopo averlo ascoltato, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro.” È STATO VENDUTO PER 30 SICLI D’ARGENTO Zaccaria 11:12: “Se vi par bene, datemi il mio salario (...) ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d’argento.” Evangelo di Matteo 26:14,15: “Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, andò dai capi sacerdoti e disse: «Che cosa siete disposti a darmi, se ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta sicli d’argento.” COL DENARO FU COMPRATO IL CAMPO DEL VASAIO Zaccaria 11:13: “E l’Eterno mi disse: «Gettalo per il vasaio questo magnifico prezzo col quale mi hanno stimato». E io presi i trenta sicli d’argento e li gettai nella casa dell’Eterno per il vasaio.” Evangelo di Matteo 27:4-7: “Giuda disse: «Ho peccato, consegnandovi sangue innocente (...) buttàti i sicli nel tempio, andò a impiccarsi. Ma i capi dei sacerdoti, presi quei sicli, dissero: «Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché sono prezzo di sangue». E, tenuto consiglio, comprarono con quel denaro il campo del vasaio, perché servisse per la sepoltura degli stranieri.” IL COSTATO DI CRISTO FU TRAFITTO Zaccaria 11:13: “E riguarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, ne faran cordoglio...” Vangelo di Giovanni 19:34: “Uno dei soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua.” I SOLDATI TIRARONO A SORTE SULLA SUA VESTE Salmo 22:18: “Spartiscono tra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia veste.” Evangelo di Marco 15:24: “Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirandole a sorte, per sapere quello che ciascuno dovesse prendere.” Evangelo di Giovanni 19:23,24: “I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e anche la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso. Dissero: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocchi»; affinché si adempiesse la Scrittura: «Hanno spartito fra loro le mie vesti e hanno tirato a sorte la mia tunica». Questo fecero dunque i soldati.” NON UN SOLO SUO OSSO FU ROTTO Salmo 34:20: “Egli preserva tutte le ossa di lui, non uno ne è rotto.” Evangelo di Giovanni 19:33: “I soldati (...) giunti a Gesù, lo videro già morto e non gli spezzarono le gambe.” FU SEPPELLITO NELLA TOMBA DEL RICCO Isaia 53:9: “Gli avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte è stato col ricco, perché non aveva commesso violenze, né v’era stata frode nella sua bocca.” Evangelo di Matteo 27:57-60: “Fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse dato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose della propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato la pietra se ne andò.” GESÙ CRISTO È RISUSCITATO Salmo 16:10: “Poiché non abbandonerai l’anima mia in potere della morte, né permetterai che il tuo santo veda la corruzione della fossa.” Evangelo di Matteo 28:9: “Gesù si fece loro incontro (alle donne venute per imbalsamare il corpo), dicendo: «Vi saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono.” Evangelo di Marco 16:9,12,14: “Gesù, essendo risuscitato il primo giorno della settimana apparve prima a Maria Maddalena (...) Dopo questo apparve a due discepoli che erano in cammino verso i campi (...) poi apparve agli undici, mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l’avevano visto risuscitato.” Prima Lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi 15:5-8: “Apparve a Cefa, poi ai dodici; poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo e a tutti gli apostoli e ultimo di tutti apparve anche a me...” http://www.istitutobiblicobereano.org/…/347-l-incredibile-e… ********************************************************************** A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

LA SACRA FAMIFLIA SANTISSIMA E GLORIOSA

AVVENTO 5: PERCHE' IL FIGLIO DI DIO E' VENUTO PROPRIO 2000 ANNI FA?

Perché Dio ha mandato Gesù proprio 2000 anni fa? Perché non più tardi. Risposta: “Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (Galati 4:4). Questo versetto dichiara che Dio Padre ha mandato Suo Figlio nella “pienezza del tempo”. Nel primo secolo stavano succedendo molte cose che, seguendo ragionamenti umani, fanno sembrare che questo fosse un tempo ideale per la venuta di Cristo. 1) C’era un forte senso di attesa tra i Giudei di quell’epoca intorno alla venuta del Messia. Il dominio dei Romani su Israele aveva accentuato il desiderio dei Giudei per la venuta del Messia. 2) Roma aveva unificato molto del mondo sotto il proprio governo, dando un senso di unità tra i vari territori. Inoltre, dato che l’impero era relativamente pacificato, era possibile viaggiare, il che rese più facile la propagazione del vangelo da parte dei primi Cristiani. In altre epoche questa libertà di spostamento sarebbe stata impossibile. 3) Oltre alla conquista militare romana, c’era stata una conquista culturale dei Greci. Una forma “comune” di linguaggio Greco (diverso dal Greco classico) era diventata la lingua commerciale comune che veniva parlata in tutto l’impero, e rendeva possibile la comunicazione del vangelo a molte persone attraverso un linguaggio comune. 4) Il fatto che molti falsi idoli non erano riusciti a dare la vittoria sui conquistatori Romani, fece abbandonare a molti l’adorazione di questi dèi. Allo stesso tempo, nelle città più “acculturate”, i filosofi Greci e la scienza dell’epoca aveva lasciato un vuoto spirituale, così come hanno fatto oggi i governi atei e comunisti. 5) Le religioni misteriche dell’epoca enfatizzavano un salvatore-dio che richiedeva agli adoratori sacrifici di sangue, e ciò rendeva più credibile ai loro adepti il vangelo di Cristo che comportava un sacrificio finale e completo. I Greci credevano anche nell’immortalità dell’anima (ma non del corpo). 6) L’esercito Romano reclutava soldati da tutte le provincie, introducendo ai suoi uomini la cultura Romana e le idee (come il vangelo) che ancora non erano giunte alle provincie più remote. La prima volta che il vangelo giunse in Britannia fu infatti attraverso i soldati Cristiani che stazionavano lì. Le affermazioni appena fatte sono basate sulle osservazioni umane di quell’epoca e sulle conseguenti speculazioni sul perché esso era un punto particolarmente adatto della storia per la venuta di Cristo. Ma noi capiamo che le vie di Dio non sono le nostre vie (Isaia 55:8) e che questi potrebbero essere o non essere motivi validi per i quali Dio ha scelto quell’epoca particolare per mandare il Figlio. Dal contesto di Galati 3 e 4, è evidente che Dio ha cercato di porre un fondamento attraverso la Legge Giudaica per preparare la venuta del Messia. La Legge aveva lo scopo di aiutare le persone a capire la profondità del proprio peccato (erano infatti incapaci di osservare la Legge) in modo che sarebbero stati preparati ad accettare la cura per il peccato attraverso Gesù il Messia (Galati 3:22-23; Romani 3:19-20). La Legge fu data anche come “precettore” (Galati 3:24) per condurre le persone a Gesù come Messia. Lo ha fatto attraverso le molte profezie che riguardavano il Messia adempiute da Gesù. A questo va aggiunto il sistema sacrificale che indicava sia il bisogno del sacrificio per il peccato sia la propria inadeguatezza (ogni sacrificio infatti richiedeva sempre sacrifici aggiuntivi). La storia dell’Antico Testamento ha anche dipinto immagini della persona e dell’opera di Cristo attraverso vari eventi e varie festività religiose (come la disponibilità di Abramo di offrire Isacco, o i dettagli della Pasqua durante l’esodo dall’Egitto, etc.). Infine, Cristo è venuto 2000 anni fa per adempiere delle profezie specifiche. Daniele 9:24-27 parla delle “settanta settimane” o dei settanta “sette” Dal contesto, vediamo che queste “settimane” o “sette” si riferiscono a gruppi di sette anni, non sette giorni. Possiamo esaminare la storia e allineare i dettagli delle prime sessantanove settimane (la settantesima settimana avrà luogo nel futuro). Il conto alla rovescia delle settanta settimane inizia con “l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme” (versetto 25). Questo ordine fu dato da Artaserse Longimano nel 445 a.C. (vedi Neemia 2:5). Dopo sette “sette” più 62 “sette”, o 69 x 7 anni, la profezia annuncia che “un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. Il popolo d'un capo che verrà, distruggerà la città e il santuario” e “la sua fine verrà come un'inondazione” (intesa come una grande distruzione)(v.26). Questo è un chiaro riferimento alla morte del Salvatore sulla croce. Un secolo fa, nel suo libro The Coming Prince (Il Principe che Viene), Sir Robert Anderson ha pubblicato una serie di calcoli dettagliati delle sessantanove settimane, usando “anni profetici”, calcolando anni bisestili, errori nel calendario e il cambio tra a.C. e d.C., per dimostrare che le sessantanove settimane si conclusero il giorno esatto dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, cinque giorni prima della Sua morte. A prescindere dall’uso di questo particolare calendario di eventi, il punto è che l’incarnazione di Cristo è legata ad una profezia dettagliata di Daniele fatta più di cinquecento anni prima. Il momento dell’incarnazione di Cristo è tale che le persone di quell’epoca erano pronte per la Sua venuta. Da allora, in ogni epoca c’è stata evidenza abbondante che Gesù era realmente il Messia promesso, attraverso il Suo adempimento delle Scritture che raffigurano e profetizzano la Sua venuta in grande dettaglio. https://gotquestions.org/Italiano/mandato-Gesu-proprio.html ********************************************************************** Acura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

SANTA VERGINE MARIA MADRE DI DIO

AVVENTO 4: PERCHE' IL FIGLIO DI DIO E' VENUTO IN TERRA?

Perché il Figlio di Dio si è fatto uomo? Nel "Credo" si dice: "Credo in Gesù Cristo, unico Figlio di Dio, il quale fu concepito di Spirito Santo e "nacque da Maria Vergine." Con il peccato dei nostri progenitori avevamo perso l'amicizia con Dio e si era chiusa la via del Cielo. Ma "Dio ci ha amato e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati" (1Gv 4,10). Gesù Cristo si è fatto carne – si è fatto uomo- per salvarci riconciliandoci con Dio. "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna " (Gv 3,16). " In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo perché noi avessimo la vita per lui" (1Gv 4,9). Dobbiamo contemplare Gesù Bambino, nostro Amore, nella culla. Dobbiamo contemplarlo consapevoli di essere di fronte a un mistero. È necessario accettare il mistero con un atto di fede; solo allora sarà possibile approfondirne il contenuto, guidati sempre dalla fede. Abbiamo bisogno, pertanto, delle disposizioni di umiltà proprie dell'anima cristiana. Non vogliate ridurre la grandezza di Dio ai nostri poveri concetti, alle nostre umane spiegazioni; cercate piuttosto di capire che, nella sua oscurità, questo mistero è luce che guida la vita degli uomini. L'amore divino fa sì che la seconda persona della Santissima Trinità, il Verbo Figlio di Dio Padre, prenda la nostra carne, e cioè la nostra condizione umana, eccetto il peccato. E il Verbo, Parola di Dio, è Verbum spirans amorem, la parola dalla quale procede l'Amore. L'amore ci si rivela nell'Incarnazione, nel cammino redentore di Gesù Cristo sulla nostra terra, fino al sacrificio supremo della Croce. Perché Gesù è detto Cristo? Il catechismo raccoglie i dati della Sacra Scrittura sul nome di Gesù. L'angelo disse alla vergine Maria quale doveva essere il nome del Bambino che sarebbe nato per opera dello Spirito Santo: si chiamerà "Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati" (Mt 1, 21); "non vi è sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati" (At 4,12). Cristo viene dalla traduzione greca del termine ebraico "Messia" che significa "unto". Non diventa il nome proprio di Gesù se non perché egli compie perfettamente la missione divina da esso significata. Gesù è il Cristo. Egli era "colui che doveva venire" (Lc 7, 19), l'oggetto "della speranza di Israele" (At 28,20). Per essere cristiani si deve credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio (cfr. 1Gv 2,23). Catechismo della Chiesa Cattolica, 436, 453-454 Cristo svuotò se stesso assumendo una condizione di servo... umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome Contemplare il mistero Devi perdere la paura di chiamare il Signore col suo nome —Gesù— e di dirgli che lo ami. Che gioia mi ha dato l'epistola di oggi! Lo Spirito Santo, per bocca di San Paolo, ci insegna il segreto dell'immortalità e della Gloria. Tutti noi uomini aneliamo a perdurare. Vorremmo rendere eterni gli istanti della vita che riteniamo felici. Vorremmo glorificare la nostra memoria... Vorremmo l'immortalità per i nostri ideali. Per questo, nei momenti di apparente felicità, quando c'è qualcosa che consola la nostra desolazione, tutti, naturalmente, diciamo e ci auguriamo: per sempre, per sempre... Quante ne sa il demonio! Come conosceva bene il cuore umano! Diventerete come Dio, disse ai nostri progenitori. Fu un inganno crudele. San Paolo, nell'epistola ai Filippesi che abbiamo letto, insegna un segreto divino per ottenere l'immortalità e la Gloria: Gesù spogliò sé stesso, assumendo la condizione di servo... Umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte, e morte di Croce. Per questo, Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome: perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei Cieli, sulla terra e sotto terra... Che cosa si intende per mistero dell'Incarnazione? Riprendendo l'espressione di san Giovanni ("Il Verbo si fece carne": Gv 1,14), la Chiesa chiama "incarnazione" il fatto che il Figlio di Dio abbia assunto una natura umana per realizzare in essa la nostra salvezza. La Chiesa così confessa che Gesù è inscindibilmente vero Dio e vero uomo. Egli è veramente il Figlio di Dio che si è fatto uomo, nostro fratello, senza con ciò cessare d'essere Dio, nostro Signore: "Rimase quel che era e quel che non era assunse", canta la liturgia. "Il Figlio di Dio [...] ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato". Quando la Vergine rispose di sì, liberamente, ai disegni che il Creatore le rivelava, il Verbo divino assunse la natura umana: l'anima razionale e il corpo, formato nel seno purissimo di Maria. La natura divina e la natura umana si univano in un'unica Persona: Gesù Cristo, vero Dio e, da allora, vero Uomo; Unigenito eterno del Padre e, da quel momento, come Uomo, vero figlio di Maria: per questo la Madonna e Madre del Verbo incarnato, della Seconda Persona della Trinità Beatissima che ha unito a se per sempre — senza confusione — la natura umana. Il Figlio di Dio si è fatto carne ed è perfectus Deus, perfectus homo. In questo mistero c'è qualcosa che dovrebbe emozionare profondamente i cristiani. Ero commosso e lo sono ora. Vorrei ritornare a Loreto: mi porto là con il desiderio, per rivivere gli anni dell'infanzia di Gesù ripetendo e meditando quelle parole: Hic Verbum caro factum est. Iesus Christus, Deus homo: ecco i magnalia Dei, le opere meravigliose di Dio, dinanzi alle quali dobbiamo meditare e di cui dobbiamo rendere grazie al Signore, a colui che è venuto a portare la pace in terra agli uomini di buona volontà, a tutti coloro che vogliono unire la loro volontà alla Volontà santa di Dio: non soltanto ai ricchi, né soltanto ai poveri, ma a tutti gli uomini, a tutti i fratelli. Perché tutti siamo fratelli in Gesù, tutti figli di Dio e fratelli di Cristo; e sua Madre è nostra Madre. Che senso ha venerare o pregare davanti alle immagini di Gesù o al Presepe? Poiché il Verbo si è fatto carne assumendo una vera umanità, l'aspetto umano di Cristo può essere "rappresentato" (Gal 3,1). Nel settimo Concilio Ecumenico la Chiesa ha riconosciuto legittimo che venga raffigurato mediante immagini sacre. La Chiesa ha sempre riconosciuto che nel corpo di Gesù il "Verbo invisibile apparve visibilmente nella nostra carne". In realtà, le caratteristiche individuali del corpo di Cristo esprimono la Persona divina del Figlio di Dio. Questi ha fatto a tal punto suoi i lineamenti del suo corpo umano che, dipinti in una santa immagine, possono essere venerati, perché il credente che venera "l'immagine, venera la realtà di chi in essa è riprodotto". Quando giunge il tempo natalizio mi piace contemplare le immagini di Gesù Bambino. Quelle figure che rappresentano il Signore nel suo annientamento mi ricordano che Dio ci chiama, che l'Onnipotente ha voluto presentarsi a noi indifeso e come bisognoso degli uomini. Dalla culla di Betlemme Gesù dice a me e a te che ha bisogno di noi; ci sollecita a una vita cristiana senza compromessi, a una vita di donazione, di lavoro, di gioia. Ineffabile grandezza di un bambino che è Dio! Suo Padre è il Dio che ha fatto i cieli e la terra, eppure Egli è lì, in una mangiatoia, quia non erat eis locus in diversorio, perché non c'era altro posto sulla terra per il Signore di tutto il creato. Dalla culla di Betlemme Gesù dice che ha bisogno di noi; ci sollecita a una vita cristiana senza compromessi, a una vita di donazione, di lavoro, di gioia Quando parlo davanti al presepio, cerco sempre di immaginarmi Gesù Nostro Signore proprio così, avvolto in fasce e adagiato sulla paglia di una mangiatoia; ma al tempo stesso cerco di vederlo, mentre è ancora bambino e non parla, come Dottore e Maestro. Ho bisogno di considerarlo in questo modo, perché devo imparare da Lui. Per imparare da Lui è necessario conoscere la sua vita; è necessario leggere il santo Vangelo e meditare le scene del Nuovo Testamento per addentrarci nel senso divino dell'esistenza terrena di Gesù. http://www.it.josemariaescriva.info/…/perche-il-figlio-di-d…
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Theotókos

Questo titolo è stato attribuito solennemente a Maria nel 431 dal Concilio di Efeso come conseguenza della proclamazione del dogma cristologico da parte del concilio stesso. Secondo il concilio, infatti, Gesù Cristo, pur essendo contemporaneamente Dio e uomo, come già aveva affermato in precedenza il concilio di Nicea, è un'unica persona: le due nature, divina e umana, sono inseparabili, e perciò Maria può essere legittimamente chiamata "Madre di Dio".

AVVENTO 3: LA DATA DI NASCITA DI GESU'

LA DATA DI NASCITA DI GESU' E’ ormai pensiero comune degli storici e degli studiosi che l’anno di nascita di Gesù Cristo non sia stato correttamente calcolato. Si parla di un errore fatto dal monaco Dionigi il piccolo che, tra V-VI sec., fu incaricato da Roma di proseguire la compilazione della tavola cronologica per il calcolo delle data della Pasqua, preparata al tempo del vescovo Cirillo. Il monaco prese come punto di partenza la data dell’incarnazione del Signore. Lo sbaglio di Dionigi stette nel fatto che il monaco calcolò la nascita di Gesù dopo la morte di Erode, ovvero 4 o 6 anni dopo la data in cui sarebbe veramente avvenuta, che corrisponderebbe all'anno 748 dopo la fondazione di Roma. Ma Giuseppe Flavio testimonia che la morte di Erode I il Grande avvenne dopo 37 anni del suo regno e, considerando che salì al trono nel 40 a.C., l’anno della sua morte sarebbe da far coincidere con il 4 a.C. Lo conferma un altro evento astronomico, che il cronista ricorda prima della morte del monarca, e cioè quello di un’eclissi lunare che sarebbe avvenuta tra l’11 e il 12 aprile del 4 a.C. Per cui, se la data di morte di Erode è da assegnare al 4 a.C., Gesù non può essere nato oltre questo anno. Per quanto riguarda il mese e il giorno della nascita, invece, molti aspetti portano a una loro veridicità. L'analisi parte da due fonti: il Vangelo di Luca e il calendario solare rinvenuto a Qumran. Luca dice che l’Angelo Gabriele annunciò a Zaccaria che Elisabetta era incinta, mentre “esercitava sacerdotalmente nel turno del suo ordine” (Lc 1, 8). E' stato possibile calcolare le 24 classi in cui erano divise le famiglie sacerdotali e risalire all’ottava classe di Abia, alla quale apparteneva il sacerdote Zaccaria. Egli svolse servizio presso il tempio dall’8° al 14° giorno del terzo mese e dal 24° al 30° giorno dell’ottavo mese. Quest’ultima data corrisponde alla fine di settembre, nove mesi prima del 24 giugno, ossia della data di Nascita del Battista. Così, anche l’annuncio alla Vergine Maria “nel sesto mese” (Lc 1, 28) dal concepimento di Elisabetta, corrisponderebbe al 25 marzo. Di conseguenza si può considerare storica anche la data di nascita di Gesù, il 25 dicembre. Nonostante questo è pensiero comune che la tradizione della Chiesa abbia stabilito la data della solennità della nascita di Gesù in corrispondenza della festività pagana del Dies natalis solis invicti. Questa cadeva il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno. Probabilmente le due festività furono fatte coincidere per sostituire il culto pagano e divulgare velocemente quello cristiano. Ma è anche evidente che una festa così centrale non poté essere stabilita solo per motivi di sincretismo ma che doveva avere alla base delle solide radici storiche. E’ anche vero che il passaggio dalla festività pagana a quella cristiana fu molto facile, perché la tradizione biblica parla del Messia come di un sole e di una luce: “verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge” (Lc 1, 78). http://www.betlemme.custodia.org/default.asp?id=60 ******************************************************************* A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

DELL'AURORA TU SORGI PIU' BELLA

DELL'AURORA TU SORGI PIU' BELLA Dell'aurora tu sorgi più bella, coi tuoi raggi fai lieta la terra, e fra gli astri che il cielo rinserra non v'è stella più bella di te. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle più belle, non son belle al par di te. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle più belle, non son belle al par di te. T'incoronano dodici stelle, ai tuoi piedi hai l'ali del vento e la luna si curva d'argento: il tuo manto ha il colore del ciel. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle più belle, non son belle al par di te. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle più belle, non son belle al par di te. Gli occhi tuoi son più belli del mare, la tua fronte ha il colore del giglio, le tue gote baciate dal Figlio son due rose e le labbra son fior. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle più belle, non son belle al par di te. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle più belle, non son belle al par di te.

TUTTA BELLA SEI O BEATA VERGINE MARIA

AVVENTO 2: LE NOZZE DI MARIA E GIUSEPPE DI NAZARETH

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LE NOZZE DI MARIA E GIUSEPPE DI NAZARETH "COME È POSSIBILE? NON CONOSCO UOMO" (LC 1, 34). QUESTA RISPOSTA, QUANDO ERA GIÀ PROMESSA A GIUSEPPE DI NAZARET, HA UNA SOLA SPIEGAZIONE: MARIA AVEVA IL FERMO PROPOSITO DI RIMANERE VERGINE. La pienezza dei tempi è vicina. Colei che è stata predestinata a diventare la Madre di Dio, ancora non lo sa. È cresciuta e si è fatta donna; ma la SS. Trinità le prepara un santo matrimonio che salvaguarderà la sua verginità. Il Figlio di Dio fatto uomo, Messia di Israele e Redentore del mondo, deve nascere e crescere in seno a una famiglia. È molto probabile – tutti gli indizi convergono in questa direzione – che a quel tempo i genitori della Madonna fossero già morti. Maria probabilmente viveva in casa di qualche parente, che si era preso cura di Lei quando era rimasta orfana. Avvicinandosi l’età in cui le ragazze d’Israele erano solite contrarre matrimonio, intorno ai quindici anni, il capo di quella famiglia, come rappresentante del padre di Myriam, dovette occuparsi della questione. E fu concordato il matrimonio di Maria con Giuseppe, l’artigiano di Nazaret. Poche sono le notizie che i Vangeli ci danno sullo sposo di Maria. Sappiamo che anche lui apparteneva alla casa di Davide e che era un uomo giusto ( Mt 1, 19), vale a dire, un uomo che – come afferma la Scrittura – si compiace della legge del Signore , e la sua Legge medita giorno e notte ( Sal 1, 2). La liturgia applica a lui alcune frasi ispirate: il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano ( Sal 91 [92], 13). Il vangelo di san Luca narra che quando l’Arcangelo Gabriele le annuncia, da parte di Dio, il concepimento di un figlio, Maria risponde: Come è possibile? Non conosco uomo ( Lc 1, 34). Questa risposta, quando era già promessa a Giuseppe di Nazaret, ha una sola spiegazione: Maria aveva il fermo proposito di rimanere vergine. Non vi sono motivi umani che giustifichino questa decisione, piuttosto rara a quei tempi. Ogni ragazza israelita, e ancor più se faceva parte della discendenza di Davide, coltivava nel suo cuore la gioia di essere annoverata fra gli antenati del Messia. Il Magistero della Chiesa e i teologi spiegano questo fermo proposito come frutto di una specialissima ispirazione dello Spirito Santo, che stava preparando Colei che sarebbe stata la Madre di Dio. Il medesimo Spirito le fece incontrare l’uomo che sarebbe stato il suo sposo verginale. Non sappiamo come Maria e Giuseppe s’incontrarono. Se la Madonna, come è probabile, abitava a Nazaret – un piccolo villaggio della Galilea -, si conoscevano da tempo. In ogni caso, prima della celebrazione dello sposalizio, Maria dovette comunicare a Giuseppe il suo proposito di rimanere vergine. E Giuseppe, preparato dallo Spirito Santo, dovette scoprire in questa rivelazione una voce del Cielo: molto probabilmente anche lui si era sentito spinto interiormente a dedicarsi anima e corpo al Signore. Deve essere stata straordinaria l’armonia che si stabilì immediatamente tra questi due cuori, così come la pace interiore che traboccava dalle loro anime. Tutto è molto soprannaturale in questo episodio della vita di Maria e, nello stesso tempo, tutto è molto umano. La stessa semplicità – tanto caratteristica delle cose divine – caratterizza la leggenda che subito si formò sullo sposalizio di Maria e Giuseppe; un racconto pieno di episodi meravigliosi, che l’arte e la letteratura hanno immortalato. Secondo queste fonti, quando Maria arrivò all’età di contrarre matrimonio, Dio mostrò miracolosamente ai sacerdoti del Tempio di Gerusalemme e a tutto il popolo chi era l’eletto quale sposo di Maria. Il fatto storico dovette essere molto più semplice. Il luogo dello sposalizio poté anche essere Nazaret. Quando la famiglia di Maria raggiunse un accordo con Giuseppe, fu celebrato lo sposalizio, che per la Legge mosaica aveva la stessa forza del matrimonio. Trascorso un certo tempo, lo sposo doveva condurre la promessa sposa nella propria casa. In questo lasso di tempo ebbe luogo l’Annunciazione. Questo episodio della vita di Maria riveste una grande importanza. Giuseppe era della stirpe reale di Davide e, in virtù del suo matrimonio con Maria, conferirà al figlio della Vergine – Figlio di Dio – il titolo legale di figlio di Davide, adempiendo così le profezie. A Giuseppe, nobile di sangue e ancor più nobile di spirito, la Chiesa applica l’elogio che la Sapienza divina aveva fatto di Mosè: fu amato da Dio e dagli uomini: [...] il suo ricordo è benedizione ( Sir 45, 1). Maria sa soltanto che il Signore l’ha voluta sposa di Giuseppe, un uomo giusto che l’ama e la protegge. Giuseppe sa solo che il Signore vuole che protegga Maria in vista delle nozze divine della Vergine con lo Spirito Santo. Israele ignora questa coppia di novelli sposi: Giuseppe sempre in silenzio, Maria sempre discreta. Dio, però, si compiace e gli angeli si meravigliano. J.A. Loarte http://opusdei.it/…/vita-di-maria-iv-lo-sposalizio-con-giu…/ --------------------------------------------------------------------------------------------------- A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

LA BEATA SANTA VERGINE MARIA SEMPRE BEATA E IMMACOLATA

AVVENTO 1: L'ANNUNCIO ALLA B.S. VERGINE MARIA TEMPO D'AVVENTO

TEMPO D'AVVENTO
L'Avvento è il tempo liturgico cristiano che precede il Natale e segna l'inizio di un nuovo anno liturgico dell'anno ecclesiastico occidentale. Nel rito romano della Chiesa Cattolica dura quattro settimane, in quello ambrosiano sei (vedi in calce). L'Avvento è presente anche nei calendari liturgici delle chiese luterane e anglicane. In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa della venuta di Nostro Signore: una venuta invocata, un’attesa che troverà un culmine nella celebrazione della nascita di Gesù, il 25 dicembre. Occorre precisare, però, che non si tratta soltanto di fare memoria storica del passato - Cristo nella sua prima venuta nel mondo più di duemila anni fa - altrimenti non avrebbe senso continuare ad invocare questa venuta. È invece soprattutto celebrazione dell’attesa della sua venuta definitiva nella gloria, la “parusia” che deve ancora venire. Quindi è celebrazione dell’attesa escatologica, della speranza espressa dalla preghiera ardente delle prime comunità cristiane: “Maràna thà!” = “Signore, vieni!” (1 Cor 16,22). ***************************************************************************************** L'Avvento attraverso il Vangelo Luca capitolo 1 1:1 Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi, 1:2 come ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, 1:3 è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall'origine, di scrivertene per ordine, illustre Teofilo, 1:4 perché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate. 1:5 Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria, del turno di Abìa; sua moglie era discendente d'Aaronne e si chiamava Elisabetta. 1:6 Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore. 1:7 Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed erano tutti e due in età avanzata. 1:8 Mentre Zaccaria esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell'ordine del suo turno, 1:9 secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; 1:10 e tutta la moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell'ora del profumo. 1:11 E gli apparve un angelo del Signore, in piedi alla destra dell'altare dei profumi. 1:12 Zaccaria lo vide e fu turbato e preso da spavento. 1:13 Ma l'angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome Giovanni. 1:14 Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. 1:15 Perché sarà grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre; 1:16 convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio; 1:17 andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto". 1:18 E Zaccaria disse all'angelo: "Da che cosa conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata". 1:19 L'angelo gli rispose: "Io son Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e annunziarti queste liete notizie. 1:20 Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo". 1:21 Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si meravigliava del suo indugiare nel tempio. 1:22 Ma quando fu uscito, non poteva parlare loro; e capirono che aveva avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e restava muto. 1:23 Quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli se ne andò a casa sua. 1:24 Dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: 1:25 "Ecco quanto ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui mi ha rivolto il suo sguardo per cancellare la mia vergogna in mezzo agli uomini". 1:26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, 1:27 a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. 1:28 L'angelo, entrato da lei, disse: "Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te". 1:29 Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. 1:30 L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 1:31 Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. 1:32 Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. 1:33 Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine". 1:34 Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?" 1:35 L'angelo le rispose: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. 1:36 Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; 1:37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace". 1:38 Maria disse: "Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola". E l'angelo la lasciò. 1:39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, 1:40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. 1:41 Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo, 1:42 e ad alta voce esclamò: "Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! 1:43 Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? 1:44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo. 1:45 Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento". 1:46 E Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore, 1:47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, 1:48 perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, 1:49 perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome; 1:50 e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono. 1:51 Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore; 1:52 ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili; 1:53 ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi. 1:54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia, 1:55 di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre". 1:56 Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua. 1:57 Compiutosi per lei il tempo del parto, Elisabetta diede alla luce un figlio. 1:58 I suoi vicini e i parenti udirono che il Signore le aveva usato grande misericordia, e se ne rallegravano con lei. 1:59 L'ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre. 1:60 Allora sua madre intervenne e disse: "No, sarà invece chiamato Giovanni". 1:61 Ed essi le dissero: "Non c'è nessuno nella tua parentela che porti questo nome". 1:62 E con cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. 1:63 Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: "Il suo nome è Giovanni". E tutti si meravigliarono. 1:64 In quell'istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava, benedicendo Dio. 1:65 E tutti i loro vicini furono presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. 1:66 Tutti quelli che le udirono, le serbarono nel loro cuore e dicevano: "Che sarà mai questo bambino?" Perché la mano del Signore era con lui. 1:67 Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo: 1:68 "Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, 1:69 e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo, 1:70 come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti; 1:71 uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. 1:72 Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, 1:73 del giuramento che fece ad Abraamo nostro padre, 1:74 di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, 1:75 in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita. 1:76 E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie, 1:77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, 1:78 grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio; per i quali l'Aurora dall'alto ci visiterà 1:79 per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace". 1:80 Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele. ******************************************************************** Studio Biblico Bibbia Nuova Versione Riveduta Acura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA